Presentazione del libro a cura di Giovanna Calvenzi a
Milano
Giovedì 2 luglio 2015
ore 19
GAM
- Galleria d’Arte Moderna di Milano
Primo appuntamento della rassegna di eventi
collaterali alla mostra “Don’t Shoot the Painter. Dipinti dalla UBS Art
Collection”
Il 2 luglio 2015 alle ore 19
presso la GAM, Galleria d’Arte Moderna di Milano, si terrà la presentazione di
BasilicoMilano. Il libro, a cura di Giovanna Calvenzi
e pubblicato da Contrasto, aprirà la rassegna “Don’t
Shoot the Painter. Appuntamento al BookStore”, iniziativa voluta da
Micamera nel contesto della mostra recentemente inaugurata e
curata da Francesco Bonami con oltre cento dipinti della UBS Art
Collection.
Il volume, che raccoglie per la prima volta le fotografie
realizzate nel corso del tempo da Gabriele Basilico nella sua
città natale, contiene circa 200 immagini selezionate dai primi lavori fino al
2012.
Interverranno Luca Doninelli, Fulvio Irace e Roberta
Valtorta. Fulvio Irace e Luca Doninelli sono tra gli amici,
intellettuali e artisti, che hanno voluto regalare un ricordo della propria
esperienza di collaborazione con Basilico oppure hanno raccontato la loro
relazione con Milano. Arricchiscono il libro, infatti, i testi di Marco Romano,
Vittorio Gregotti, Alberto Garutti, Ferruccio de Bortoli, Gustavo Pietropolli
Charmet, Michele De Lucchi, Francesco De Gregori, Antonio Bozzo, Francesco
Moschini, Massimo Minini, Marina Spada, Italo Rota, Gianni Siviero, Marco
Belpoliti, Mario Calabresi.
La presentazione sarà anche l’occasione per
ripercorrere alcune tappe del lavoro di Gabriele Basilico, grazie all’intervento
di Roberta Valtorta, autrice di un testo critico e della nota biografica che
arricchiscono il volume.
“Amo questa città come si può
amare qualcuno a cui ci lega un vecchio rapporto di familiarità e di amicizia. È
la città nella quale sono cresciuto. Ha dato forma anche alle mie passioni, alle
mie speranze, alle mie angosce.”
Gabriele Basilico
Queste le parole che
introducono il volume, tratte da una lettera indirizzata dal fotografo alla sua
città. Nel testo, Gabriele Basilico motiva la sua costante ricerca artistica nei
confronti di Milano e la volontà di documentarne il paesaggio urbano. Milano
è la protagonista di “Milano ritratti di fabbriche 1978- 80”, il primo progetto
fotografico di Gabriele Basilico, lavoro sulla periferia industriale milanese,
nato “dal bisogno di trovare un equilibrio fra un mandato sociale – che nessuno
mi aveva mai dato, ma che era la conseguenza dell’ammirazione che provavo per il
lavoro dei grandi fotografi del passato – e la voglia di sperimentare un
linguaggio nuovo, in grande libertà e senza condizionamenti ideologici”, come ha
scritto Basilico stesso. Dopo quel primo progetto comincerà una ricerca che
condurrà il fotografo in varie città del mondo, nelle quali ritroverà sempre
segni e frammenti della sua Milano. “Negli anni è diventata per me come
un porto di mare, un luogo privato dal quale partire per altri mari, per altre
città, per poi ritornare e quindi ripartire. Un porto, cioè un luogo fermo,
stabile, dove accumulare reperti e impressioni di luoghi lontani. […] Questa
città mi appartiene e io le appartengo, quasi fossi un frammento fluttuante nel
suo immenso corpo.”
“Per anni mi sono chiesto cosa ci mostrasse di
Milano la fotografia di Gabriele Basilico. Prima di venire ad abitare in questa
città, prima di diventarne suo cittadino, essendo nato e vissuto altrove,
credevo che Basilico fosse un artista sironiano. Che le sue fabbriche fossero
quelle ritratte a colori lividi dal grande pittore novecentesco. Guardavo le
officine, le ciminiere, le torri dell’acqua, osservavo le strade, gli incroci, i
pali della luce, e così mi pareva. Tutto era vuoto, deserto, e la città appariva
nella sua forma più vera. Le fabbriche e gli edifici mostravano la loro
personalità più profonda. Basilico guardava le cose come nessuno le aveva viste
sin lì. Era la Milano degli anni Settanta nel momento del suo passaggio, del suo
cambiamento, una città deserta, senza uomini e donne, senza automobili o camion,
senza nulla se non se stessa. Basilico ce la faceva vedere così com’è, quando
noi non la guardiamo, quando esiste per se stessa, o solo per l’artista che
l’osserva.”
Marco Belpoliti
Gabriele Basilico (Milano, 1944-2013)
dopo la laurea in Architettura (1973), si dedica con continuità alla fotografia.
La forma e l’identità delle città. “Milano ritratti di fabbriche” (1978-80) è
il primo lungo lavoro che ha come soggetto la periferia industriale. Nel 1984-85
con il progetto “Bord de mer” partecipa, unico italiano, alla Mission
Photographique de la D.A.T.A.R., il grande incarico governativo affidato a un
gruppo internazionale di fotografi con l’obiettivo di documentare le
trasformazioni del paesaggio francese. Nel 1991 partecipa, con altri fotografi
internazionali, a una missione a Beirut, città devastata da una guerra civile
durata quindici anni. Da allora, Gabriele Basilico ha prodotto e partecipato a
numerosissimi progetti di documentazione in Italia e all’estero dai quali sono
nati mostre e libri, come Porti di mare (1990), L’esperienza dei
luoghi (1994), Italy, Cross Sections of a Country (1998),
InterruptedCity (1999), Cityscapes (1999),
Berlino (2000), Scattered City (2005), Appunti di viaggio
(2006), Intercity (2007). Tra i lavori recenti, Roma
2007, Silicon Valley, Mosca Verticale, indagine sul
paesaggio urbano di Mosca, ripresa nel 2010 dalla sommità delle sette torri
staliniane, Istanbul 05 010, Shanghai 2010, Beirut
2011, Rio 2011, Leggere le fotografie (2012). Partecipa
alla XIII Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (2012)
con il progetto “Common Pavilions”, il cui volume è stato pubblicato da
Contrasto. Contrasto ha pubblicato anche Abitare la metropoli, uscito
postumo nel 2014.
DATI TECNICI
LIBRO Formato: 32x25,7 Confezione: cartonato Pagine:
204 Fotografie: 211 Prezzo: 55 Euro
Don’t Shoot the Painter. Dipinti dalla UBS
Art Collection 17 giugno – 4 ottobre 2015 GAM – Galleria d’Arte
Moderna di Milano via Palestro 16 - 20121 Milano
Orari
mostra: martedì – domenica 9:00 - 19.30 giovedì apertura
straordinaria mostra fino alle 22.30 lunedì chiuso Ultimo accesso 30
minuti prima della chiusura
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