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19 maggio 2015

LIBRI A ROMA: NAWAL l'angelo dei profughi

  
 Presentazione del libro

NAWAL - L’angelo dei profughi
giovedì 21 maggio 2015, alle ore 18.30 - Libreria Paoline Multimedia di Via del Mascherino, 94 - ROMA

Intervengono
NAWAL SOUFI, Protagonista del libro
DANIELE BIELLA, Giornalista, autore del libro
MONS. GIAN CARLO PEREGO, Dir. Generale Fondazione Migrantes
Modera ELISA STORACE, Giornalista di TV2000
Introduce Romano Cappelletto, Ufficio Stampa Paoline



Il giorno prima, mercoledì 20 maggio, alle ore 18, Nawal e Daniele Biella saranno alla Casa internazionale delle donne (Roma, via della Lungara, 19), per un incontro a cui interverranno anche Mauro Biani, vignettista e blogger, e Fouad Roueiha, blogger italo-siriano. Modererà Joshua Evangelista, resp. editoriale Frontiere News.

IL LIBRO
Nawal è l’angelo dei siriani in fuga dalla guerra. Ventisette anni, di origini marocchine, è arrivata a Catania da piccola: da lì aiuta in modo volontario migliaia di migranti a sopravvivere al viaggio della disperazione nel Mediterraneo e a non cedere al racket degli “scafisti di terra”. Vive con il cellulare sempre all’orecchio. E a Catania, ma anche lungo tutto lo Stivale, col tempo molti si sono uniti a lei in quest’opera di soccorso e di sostegno.
Con alle spalle una vita di impegno civico e solidarietà, nonostante la giovane età, oggi è un punto di riferimento per quegli sfortunati e le loro famiglie, ma anche per le autorità che si occupano degli immigrati (sebbene non l’abbiano mai incontrata ufficialmente) e per molti media - locali, nazionali e internazionali – che, occupandosi degli sbarchi di profughi, la contattano, la intervistano, parlano di lei (ultimamente ne hanno parlato, tra gli altri, il Times, Al Jazeera, Repubblica, RaiTre).
Daniele Biella, sposato e padre di due figli, giornalista (fa parte del team della testata Vita), impegnato anche nell’educazione e nel sostegno di ragazzi in difficoltà, ce la fa conoscere più da vicino.
Il libro è arricchito dalla prefazione del cardinale Francesco Montenegro, vescovo di Agrigento, presidente della Fondazione Migrantes, che scrive: “Mentre a livello politico si discute o si cambiano strategie, la povera gente – tra cui potrebbero esserci mio padre, mia madre o mio fratello – continua a morire ed essere trattata in modo disumano prima della partenza, durante la traversata e, qualche volta, anche dopo l’arrivo. Nawal ha deciso di entrare in questa storia. Ha deciso di farlo con le capacità che si ritrova. Sa di non essere né un politico né la responsabile di una organizzazione non governativa. È una cittadina che ha deciso di stare dalla parte dell’uomo. Le è bastato dare il numero del cellulare a qualcuno per dare inizio a una storia lunghissima di salvataggi, di salvezza. Le pagine del libro raccontano non una storia romanzata ma una storia vera: una vicenda di solidarietà che nasce da una  profonda compassione”.

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