L’URLO INDIFFERENTE
Sui luoghi del diario di Guerra di Giovanni
Battista De Gasperi
Fotografie di Stefano Cioffi
a cura di Maurizio G. De Bonis
Al Museo di Roma in Trastevere dal 13 maggio al 21
giugno un progetto fotografico
ripercorre, 100 anni dopo, i luoghi raccontati dal
diario di guerra
dell’ufficiale alpino Giovanni Battista De Gasperi
Pian di Mazzes, Sesto, m 2000 slm
stampa fotografica a pigmenti
cm 100x132
luglio 2014
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A 100 anni dall’ingresso dell’Italia nella grande
guerra il Museo di Roma in Trastevere ospita il progetto fotografico di Stefano
Cioffi “L’urlo indifferente” che racconta i luoghi descritti nel diario di
guerra del naturalista e geografo Giovanni De Gasperi, morto in battaglia nel
1916.
La mostra, promossa dall’Assessorato alla
Cultura e al Turismo di Roma - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura, prodotta
dall’associazione IN/OUT, è a cura di Maurizio G. De Bonis ed è stata
riconosciuta dalla Struttura di missione per la commemorazione del centenario
della prima guerra mondiale della Presidenza del Consiglio dei
Ministri. L’esposizione, aperta al pubblico dal 13 maggio al 21 giugno
2015, raccoglie 22 fotografie 100x132 scattate quasi interamente tra metà
maggio e metà luglio (2013 e 2014), ovvero negli stessi giorni dell’anno in cui
De Gasperi scrisse il suo diario.
Parole dal diario di Giovanni Battista De Gasperi accanto all'opera di Stefano Cioffi - foto di Claudio Panunzi per Mycultureinblog |
Divenuto famoso da giovanissimo per un’avventurosa
spedizione nella Terra del Fuoco, all’inizio della guerra De Gasperi fu
arruolato come ufficiale degli alpini e schierato con le sue truppe sul passo di
monte Croce, tra Coltrondo e Padola, nel Comelico. Il suo diario, pubblicato per
volontà della famiglia nel libro che accompagna la mostra, affascina per la
lucidità con cui descrive un fronte di guerra comunque in grado di suscitare
riflessioni sulla natura e sul paesaggio.
Monte Arnese, Sesto, m 2600 slm
stampa fotografica a pigmenti
cm 100x132
giugno 2014
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Lontane dall’essere una semplice documentazione
geografico-storicistica, le immagini di Cioffi rappresentano sentieri che vanno
verso il nulla, boschi fittissimi, aree isolate avvolte nella nebbia e
trasmettono il senso di alienazione e insensatezza vissuto dai soldati che un
secolo fa combattevano un nemico spesso invisibile.
Stefano Cioffi e Maurizio G. De Bonis - foto di Claudio Panunzi per Mycultureinblog |
Cioffi – come scrive il curatore della
mostra Maurizio G. De Bonis - lascia che il suo sguardo ci racconti
l’imperscrutabile complessità della situazione ambientale e la deriva di una
coscienza umana che ha cancellato il concetto di convivenza civile; e in più
allude compostamente alla brutalità con la quale l’uomo ha violato il linguaggio
della natura. Le immagini che fermano l’imbrunire o che ci mostrano l’arrivo di
un’inquietante bruma permettono al fotografo di narrare visivamente la frattura
tra umanità e natura, tra senso dei comportamenti sociali e ritmi del tempo
naturalistico, tra idea di possesso (tipica del mondo animale e umano) e
l’algida indifferenza dell’esistente che, pur essendo costantemente abusato
dall’uomo, non può che rimanere distaccato da quest’ultimo.
L’apparente oggettività delle inquadrature, la
chiarezza della forma compositiva, l’essenzialità delle linee evidenziano una
potente contraddizione di senso, un abisso che solo il rigore formale dei suoi
scatti è capace di far emergere, ovvero il conflitto tra dolorosa sedimentazione
degli eventi e terribile impassibilità dell’ecosistema (rispetto a tali eventi).
Proprio all’interno di questa contraddizione, così ben messa a fuoco, è
rintracciabile il precipizio infinito della stoltezza dei comportamenti umani e
della separazione totale tra Storia e Natura, tra dimensione politica della
società e dimensione astorica e significante del mondo.
Le opere di Cioffi finiscono per esprimere una
sensazione funesta di vuoto e di tormentosa attesa, di sospensione di senso che
rende tangibile la penosa limitatezza delle azioni umane, l’orripilante voragine
causata dalla morte di milioni di persone, la mancanza di un vero legame tra
essere umano e natura. Il territorio della morte e della guerra diviene simbolo
di un mistero forse irrisolvibile, di un problema gigantesco di relazione tra il
genere umano e il mondo che lo ospita.
Valle della Rienza, Dobbiaco, m 1500 slm
stampa fotografica a pigmenti
cm 100x132
giugno 2014
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L’esposizione è accompagnata dal libro edito da Edizione Osiride
con testi critici dello stesso Stefano Cioffi e di Maurizio G. De Bonis e Paola
Visentini. Il libro include la riproduzione integrale del Diario di Guerra di
Giovanni De Gasperi con i disegni dello stesso autore.
Stefano Cioffi - foto di Claudio Panunzi per Mycultureinblog |
Mostra |
L’urlo indifferente. Fotografie di Stefano Cioffi
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Dove | Museo di Roma in Trastevere, Piazza S. Egidio, 1B | ||
Date mostra
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13 maggio – 21 giugno 2015 | ||
Orari | Da martedì a domenica ore 10.00 - 20.00; La biglietteria chiude alle ore 19.00; Chiuso lunedì | ||
Biglietti | Intero € 8,50; Ridotto € 7,50 gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente | ||
Enti proponenti
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Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali | ||
Servizi museali A cura di Catalogo | Zètema Progetto Cultura Maurizio G. De Bonis Edizione Osiride | ||
Info
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Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
www.museodiromaintrastevere.it
www.museiincomune.it
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