I VOLTI DELL'ALIENAZIONE
Disegni di Roberto
Sambonet
Roma, Museo di Roma in Trastevere
25 marzo – 3 maggio 2015
Inaugurazione: martedì 24 marzo ore
18.00
Disegni di Roberto Sambonet tratti dal
volume Della Pazzia (ed. M'arte, Milano, 1977)
Oggi oltre 700 persone in
Italia sono internate negli ospedali psichiatrici giudiziari. La loro
definitiva chiusura è stata stabilita da un decreto, convertito in legge il 17
febbraio 2012, con scadenze via via prorogate. L’ultima data fissata è per il 31
marzo 2015 e la mostra I volti dell’alienazione sarà ospitata dal
Museo di Roma in Trastevere proprio a cavallo della fatidica data (dal 25 marzo
al 3 maggio 2015) per dare il proprio contributo a questa campagna di
sensibilizzazione.
La mostra, promossa da Roma
Capitale, Assessorato alla Cultura e al Turismo - Sovrintendenza Capitolina ai
Beni Culturali, da La Società della Ragione, onlus impegnata sui temi
del carcere, della giustizia e dei diritti umani e sociali, con la
collaborazione dell’Archivio pittorico Roberto Sambonet e di
StopOPG, è a cura di Franco Corleone e Ivan Novelli e raccoglie
40 disegni e 70 studi dell’artista e designer milanese Roberto
Sambonet.
Attraverso i ritratti che l’artista
ha realizzato tra il 1951 e il 1952 nel manicomio di Juqueri, a cinquanta
chilometri da San Paolo in Brasile, l’esposizione racconta e indaga il
complesso fenomeno del disagio mentale.
Sambonet ha trascorso sei mesi nei
reparti dell’ospedale, conducendo una sua personale ricognizione e ha ritratto
gli internati in una serie di opere di grande intensità, a china e a matita, ma
tutte capaci di andare al di là del volto e mostrare pensieri, emozioni,
sentimenti. Una sorta di viaggio di umana partecipazione, uno scavo nelle pieghe
della malattia e della sofferenza, che nel 1977 è stato raccolto nel volume
Della Pazzia (M'Arte Edizioni, Milano 1977).
Qui l’artista accosta ai ritratti dei
malati di mente testi di autori che nei loro scritti hanno affrontato e
raccontato il tema della pazzia, come Allen Ginsberg, Dino Campana, Friedrich
Wilhelm Nietzsche, Edgar Lee Masters, William Shakespeare, Voltaire e
altri.
Roberto Sambonet, nato a Vercelli
nel 1924, è stato un importante pittore, designer e grafico. Si è formato
all’Accademia di Brera e ha partecipato attivamente alla vita cittadina
frequentando l’ambiente delle avanguardie artistiche che avevano come punto di
ritrovo il bar Giamaica. Ha partecipato all’avventura del gruppo dei Picassiani
con Cassinari, Morlotti e Treccani. Tra il 1948 e il 1953 si è trasferito in
Brasile, dove il suo linguaggio artistico ha vissuto una maturazione molto
importante che lo ha condotto verso quell’essenzialità della linea che divenne
tratto fondamentale della sua opera, nella pittura, nella grafica e nella
produzione di celebri oggetti di industrial design.
La mostra, già ospitata dalla Fabbrica
del Vapore di Milano, dal Teatro Chille de la balanza di Firenze e dal Palazzo
Municipale di Ferrara, in autunno sarà allestita a Pavia e a Trieste.
In occasione della mostra è stato
pubblicato da Palombi Editori un catalogo illustrato con il contributo
della società Cosmec.
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