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27 ottobre 2015

CINEMA: "MONICELLI CENT'ANNI : BRANCALEONE A LUCCA COMICS & GAMES"



  

Monicelli Cent’anni: Brancaleone a Lucca Comics & Games

L’incontro prosegue il programma dedicato al centenario della nascita del regista

Monicelli a Viareggio FOTO UMICINI

Appuntamento giovedì 29 ottobre alle 20 in Auditorium Fondazione Banca del Monte di Lucca
Ingresso libero fino a esaurimento posti 

Brancaleone a Lucca Comics & Games grazie a Promocinema e alla Fondazione Banca del Monte di Lucca: un evento speciale nel programma del festival dei giochi e dei fumetti giovedì 29 ottobre alle 20 nell’auditorium della Fondazione (piazza San Martino, 7).

La serata prevede l'intervento di Giannalberto Bendazzi, docente e storico cinematografico sul tema “I disegni animati” di Lele Luzzati per “L’armata Brancaleone”, la presentazione del film a cura di Umberto Guidi, giornalista e critico cinematografico e la proiezione del film “L’Armata Brancaleone” di Mario Monicelli (1966).

L’appuntamento fa parte di “Monicelli Cent’anni” per il centenario della nascita del regista, realizzate dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca e organizzate dall’associazione culturale PromoCinema a Viareggio, Castelnuovo Garfagnana e Lucca.

Lucca Effetto Cinema è il progetto complessivo di una serie di iniziative che si svolgono dal 2012 e quest'anno include “Monicelli Cent’anni”.



L’ingresso all’evento è libero, fino a esaurimento dei posti.


26 ottobre 2015

LIBRI:"ARTI GRAFICHE BOCCIA UN'IMPRESA ITALIANA ALL'AVANGUARDIA" di VALERIO CASTRONOVO



Dal miracolo di uno scugnizzo alla fabbrica dell’eccellenza: più di cinquant’anni di storia di Arti Grafiche Boccia raccontati da Valerio Castronovo.

 Mercoledì 28 ottobre la presentazione a Milano a Expo 2015

Arti Grafiche Boccia. Un’impresa italiana all’avanguardia 


Dalla ricerca della qualità alla Fabbrica Eccellente: il successo di  “Arti Grafiche Boccia. Un’impresa italiana all’avanguardia” edito da Laterza (www.artigraficheboccia.it) si snoda nell’arco di oltre mezzo secolo. La piccola azienda artigiana fondata da Orazio Boccia agli inizi degli anni sessanta è diventata una delle imprese del settore più internazionalizzate, presente in dieci paesi di tre continenti. La storia di una delle più affermate imprese del Mezzogiorno è raccontata dallo storico Valerio Castronovo, tra i maggiori e più prestigiosi studiosi europei dell’economia. Il volume, “Arti Grafiche Boccia. Un’impresa italiana all’avanguardia”, sarà presentato ufficialmente a Milano a Expo 2015 mercoledì 28 ottobre alle 10.30 all’interno di “The Waterstone”, lo spazio espositivo di Intesa Sanpaolo.

A presentare il volume con l’autore saranno l’Amministratore Delegato di Editori Laterza e Vice Presidente per il Mezzogiorno di Confindustria Alessandro Laterza e l’Amministratore Delegato di Arti Grafiche Boccia Vincenzo Boccia.
Un’appassionante vicenda umana oltre che aziendale. Una dinamica realtà produttiva nata dal nulla, grazie alla passione, alla tenacia e all’intelligenza di uno “scugnizzo”: Orazio, orfano di padre e vissuto per anni nel “Serraglio”, come veniva etichettato allora l’orfanotrofio Umberto I.
La lunga battaglia per la sopravvivenza e lo sviluppo dell’azienda, una scommessa che nei primi decenni viene vinta grazie al coraggio e alla determinazione con cui Orazio persegue la sua visione di impresa sociale, refrattaria a compromessi clientelari, proiettata sulle commesse dei privati e sul mercato, privilegiando sempre la qualità delle produzioni.
La fase molto critica vissuta agli inizi degli anni novanta e la svolta nella gestione, con l’ingresso al vertice aziendale dei due figli di Orazio, Vincenzo e Maurizio. L’introduzione di criteri di conduzione manageriali moderni e il consolidamento dell’innovazione con il conseguente acquisto di macchinari d’avanguardia, spesso prime installazioni assolute in Europa.


La diversificazione produttiva e l’apertura di sedi commerciali all’estero, in Francia, Inghilterra, Nord Europa.
I riconoscimenti come il Cavalierato del Lavoro a Orazio e l’ascesa in Confindustria di Vincenzo, diventato Presidente della Piccola Industria e successivamente del Comitato Credito e Finanza. Le celebrazioni come la manifestazione per i “Cinquanta più uno anni” dell’Azienda, con il messaggio di apprezzamento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Il nuovo modello della Fabbrica dell’Eccellenza, che unisce all’ottimizzazione dei costi e delle mansioni lo spirito di squadra, nella condivisione di un progetto di crescita produttiva e valoriale.
Queste e tante altre vicende sono raccontate con lucida analisi ma anche con passione per il mondo dell’industria e delle piccole imprese che crescono. Una sfida che sarà riproposta ad Expo e che nasce dalla vocazione innata di chi sa coniugare i valori dell’impresa con quelli della responsabilità sociale e del rischio.




Arti Grafiche Boccia SpaCon oltre 40 milioni di fatturato nel 2014, cresciuto negli ultimi 5 anni del 20% circa, è una delle industrie leader nel settore a livello continentale. Si caratterizza per la presenza di alcuni dei più innovativi impianti, in alcuni casi prime installazioni in assoluto in Europa. Arti Grafiche Boccia stampa quotidiani, riviste specializzate, cataloghi, stampati per la grande distribuzione organizzata, etichette e cluster per i comparti dell’agroalimentare, del beverage e del pet food.
L’azienda, fondata negli anni sessanta, è stata sempre all'avanguardia per intuizioni e scelte imprenditoriali. Attualmente occupa circa 150 addetti.


Punto di forza dell’azienda, che negli ultimi cinque anni ha investito oltre 54 milioni in macchinari e tecnologie  è, infatti, la costante ricerca dell’innovazione organizzativa a 360 gradi, di processo e di prodotto. Recentissimo è l’investimento relativo alla rotativa Cerutti S96, che consente ad Arti Grafiche Boccia la possibilità di trasferire l'esperienza dell'area quotidiani alla Grande Distribuzione Organizzata.  Di notte infatti gli impianti sono usati per la stampa di quotidiani, mentre di giorno l'impianto è utilizzato per gli stampati della Gdo, con tempi di realizzazione dei relativi prodotti assimilabili a quelli dei quotidiani e modularità di foliazioni, fino a novantasei pagine tutte a colori con possibilità di cambi, anche di singole pagine, sin da 1000 copie particolarmente vantaggiosi. Con tale investimento il parco macchine della Società si attesta a 5 rotative commerciali, con impianti in grado di generare notevoli economie di scala, e con la possibilità di governare e realizzare tutte le fasi del ciclo produttivo all’interno del proprio stabilimento.
L’investimento s’inquadra in una strategia aziendale di crescita e diversificazione produttiva con l’ingresso anche nel segmento della cartotecnica, attraverso l’acquisizione di 2 macchine fustellatrici Bobst, e l'ingresso, per il settore Agroalimentare, nel segmento dei cluster e degli astucci, che si aggiungono al segmento della stampa di etichette, con un incremento del fatturato, per la divisione di competenza, di oltre il 60 per cento nel giro di un anno (gennaio 2014-gennaio 2015).
Un ulteriore investimento ha riguardato l’impianto Heildelberg XL-105 6 colori, operativa da giugno 2015. Si tratta di una macchina “a foglio” che consentirà all'azienda di implementare la presenza nel segmento dell'agroalimentare e della periodica specializzata.
Il piano strategico prevede il consolidamento nel mercato domestico europeo e nazionale (Parigi, Milano, Roma), ed il potenziamento della rete commerciale in Nord Europa.

Valerio Castronovo
È nato a Vercelli il 15 febbraio 1935. Assistente volontario di storia contemporanea dal 1960 all’Universita di Torino, è stato dal 1967 al 1971 professore incaricato di storia moderna all’Università Statale di Milano e dal 1972 al 2004 ha ricoperto la cattedra di storia contemporanea all’Università di Torino. È socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino, e direttore scientifico dal 1983 della rivista trimestrale di scienze e storia “Prometeo”. È presidente dal 1982 del Centro Studi per la documentazione storica ed economica dell’impresa di Roma. Presiede l’Archivio del cinema industriale dell’Università “Carlo Cattaneo” di Castellanza, e la Fondazione Museo italiano dell’industria e del lavoro “Eugenio Battisti” di Brescia. E’ presidente dell’Istituto di studi storici “Gaetano Salvemini” di Torino, e membro del Comitato scientifico dell’Istituto universitario di studi europei di Torino. Ha collaborato dal 1976 al 1998 alle pagine culturali di “Repubblica”; e dal 2000 è collaboratore del “Sole 24 Ore”.

Fra le sue pubblicazioni degli ultimi cinque anni: La stampa italiana dall’Unità al fascismo (Editori Laterza, 1970);Giovanni Agnelli (Utet, 1971); La storia economica. Dall’Unità d’Italia a oggi, (Einaudi, 1975); L’industria italiana dall’Ottocento a oggi (Mondadori, 1981); “La Stampa” 1867-1925. Un’idea di democrazia liberale (Angeli, 1987); Grandi e piccoli borghesi (Editori Laterza, 1988); Le rivoluzioni del capitalismo (Editori Laterza, 1996); Fiat 1899-1999. Un secolo di storia italiana (Rizzoli, 1999); L’eredità del Novecento. (Einaudi, 2000); Le paure degli italiani (Rizzoli, 2003); L’avventura dell’unità europea. (Einaudi, 2004); Un passato che ritorna. L’Europa e la sfida dell’Asia (Editori Laterza, 2006); Piazze e caserme. I dilemmi dell’America latina (Editori Laterza, 2007); Cento anni di imprese. Storia della Confindustria (Editori Laterza, 2010); Le ombre lunghe del Novecento. (Mondadori 2010); Il capitalismo ibrido. Saggio sul mondo multipolare (Editori Laterza, 2011), Storia dell’Iri. Dalle origini al dopoguerra (Editori Laterza, 2012), Il gioco delle parti. La nazionalizzazione dell’energia elettrica in Italia (Rizzoli, 2012); Storia di una banca. La Banca Nazionale del Lavoro nell’economia italiana 1913-2013 (Editori Laterza, 2013) e Storia economica d’Italia dall’Ottocento a oggi (Einaudi 2013).


19 ottobre 2015

ARTE: Tre artisti dal Nord Africa in mostra alle Officine dell'Immagine




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Milano | Officine dell’Immagine
Dal 22 ottobre 2015 al 6 gennaio 2016



CARTE BLANCHE. Giovani Artisti dal Nord Africa
Safaa Erruas, Farah Khelil, Massinissa Selmani


a cura di Silvia Cirelli
Inaugurazione: giovedì 22 ottobre, ore 19
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Dal 22 ottobre 2015 al 6 gennaio 2016, la galleria Officine dell’Immagine di Milano ospita la collettiva CARTE BLANCHE. Giovani Artisti dal Nord Africa, curata da Silvia Cirelli, interamente dedicata al panorama dei Paesi del sud del Mediterraneo: una scena artistica che, come dimostra la sempre più costante attenzione internazionale, sta vivendo un periodo di notevole fermento creativo.
Safaa Erruas (Marocco, ’76), Farah Khelil (Tunisia, ’80) e Massinissa Selmani (Algeria, ’80) sono gli interpreti di questo talentuoso e versatile scenario, un palcoscenico vivace e dinamico che contraddistingue la multiforme contemporaneità nordafricana.

I tre artisti protagonisti dell’esposizione sono nomi noti a livello internazionale e spiccano per una ricercatezza estetica matura e incisiva. Massinissa Selmani è fra i protagonisti della mostra di Okwui Enwezor alla Biennale di Venezia - per la quale ha inoltre ricevuto una Menzione Speciale – e della Biennale di Lione; Safaa Erruas era quest’anno fra gli artisti invitati alla prestigiosa Biennale dell’Avana; Farah Khelil ha da poco concluso una mostra al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Palma di Maiorca.

Lontana dal tentativo di definire una specificità generazionale e tanto meno geografica, CARTE BLANCHE ­– che nel titolo suggerisce la predilezione degli artisti all’utilizzo del disegno come medium espressivo o della carta come strumento – non vuole circoscrivere la dimensione estetica dell’arte emergente nordafricana, quanto al contrario valorizzarne le differenze, nell’approccio linguistico e nella grammatica stilistica. Fuori da facili retoriche culturali, si vuole offrire un punto di riflessione sulle realtà estetiche locali, consolidando chiavi di lettura inedite ed esaltandone la multidisciplinarietà: come dimostrano i diversi linguaggi fatti propri dagli artisti coinvolti, capaci di spaziare dal disegno alla fotografia, dal video all’installazione.

Le opere che la marocchina Safaa Erruas presenta a Milano intrecciano grazia e dolore, suggestione e pericolo, in un gioco di specchi dove l’apparente incanto si spezza, per lasciare il posto a strumenti di minaccia ripresi dal quotidiano. Aghi, vetri rotti, siringhe pungenti o fili di ferro si condensano dietro l’illusione di delicate e innocenti installazioni, in una duplicità tagliente che seduce per poi tradire lo spettatore.

La tunisina Farah Khelil concentra invece la sua ricerca estetica sui delicati equilibri fra scrittura, lettura e immaginazione, trasferendo l’attenzione sulla dimensione dello spettatore. Immagini e parole si alternano e si nascondono a vicenda, dando vita a nuove e autentiche rappresentazione della realtà, distanti dai cliché che a volte definiscono la cultura contemporanea.

L’algerino Massinissa Selmani infine, noto per le sue mise-en-scène tragicomiche, espone una selezione di lavori dove è il disegno, nella sua potente semplicità, a svelare scenari paradossali e ironici, per lo più ispirati a notizie o archivi fotografici ripresi da giornali locali. Come esperimenti del reale, manipolati e portati all’assurdo, le opere di Selmani giocano sul filo dell’ambiguità e rievocano l’inclinazione al sarcasmo, molto frequente nella letteratura algerina.


NOTE BIOGRAFICHE

Safaa Erruas è nata a Tétouan (Marocco) nel 1976, al cui Institut National des Beaux-Arts si è laureata nel 1998. Attualmente vive e lavora a Tétouan. Al suo attivo ha numerose mostre in importanti Musei stranieri, come il Palais de Tokyo di Parigi, il Muhka Museum di Anversa, il Kunstforening di Oslo, il Musée de Marrakech, il MoCADA Museum di New York, l’Institut de Monde Arabe di Parigi o l’Emirates Palace di Abu Dhabi; ma anche partecipazioni a Festival e Biennali, come la recente Havana Biennale (2015), la Biennale di Alessandria (2010) e la Dakar Biennale in Senegal (2006 e 2002).

Farah Khelil è nata a Cartagine (Tunisia) nel 1980. Attualmente vive e lavora fra Tunisi e Parigi. Nel 2007 si laurea all’Insitut des Beaux-Arts di Tunisi e nel 2014 si specializza con un PhD in Arte e Scienza alla Sorbonne di Parigi. Dal 2010 insegna Arte Visive alla Panthéon-Sorbonne Parigi I. Fra le sue recenti mostre, Mare Medi Terraneum all’Es Balurad Museum of Modern and Contemporary Art di Palma de Mallorca (2015), Un cabinet de curiosités all’Undercurrent Projects di New York (2014), Mapp’ing E-Fest al Palais Abdellia di Tunisi, Resitution al Centre d’Art de Port-de-Bouc di Martigues in Francia (2014) e la collettiva Perception de la Ciutat al Centre Civic Fort Pienc di Barcellona (2006).

Massinissa Selmani è nato ad Algeri (Algeria) nel 1980. Attualmente vive e lavora a Tours (Francia). Selmani è fra gli artisti dell’attuale 56esima Biennale di Venezia, nell’ambito della quale ha ricevuto una Menzione Speciale per la sua partecipazione alla mostra centrale All the World’s Futures, curata da Okwui Enwezor. L’artista è fra i protagonisti della Biennale di Lione 2015 e le sue opere sono anche presenti alla Triennale de Vendome, in Francia. Fra le sue mostre più importanti si ricordano la personale al CCC di Tours (2015), la partecipazione all’International Festival of Video Art di Casablanca (2014), alla Dakar Biennale (2014) e quella al Festival Alternative di Belgrado (2012).
 
Milano, Officine dell’Immagine
CARTE BLANCHE. Giovani Artisti dal Nord Africa
Safaa Erruas, Farah Khelil, Massinissa Selmani

a cura di Silvia Cirelli

22 ottobre 2015 – 6 gennaio 2016
inaugurazione: giovedì 22 ottobre, ore 19

Officine dell’immagine, via Atto Vannucci 13 Milano
info: tel. +39 02 91638758 -  www.officinedellimmagine.it - info@officinedellimmagine.it
Ingresso libero
Orari: martedì – venerdì: 15 – 19, sabato 11 – 19; lunedì e giorni festivi su appuntamento.

Catalogo in galleria


LIBRI: Milano, Castello Sforzesco | Presentazione volume LEONARDO E L'ARNO





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La S.V. è invitata alla presentazione del volume

LEONARDO E L’ARNO
a cura di Roberta Barsanti
 
MARTEDÌ 20 OTTOBRE 2015, ORE 17.00
Sala delle conferenze Bertarelli, Castello Sforzesco - Piazza Castello, Milano

Introduce: Franco CARDINI - Professore Emerito

Intervengono

Cristina CAPPELLINI - Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia
Giuseppe SARDU - Presidente Acque SpA
Stefano PORRO - Direttore Relazioni Esterne Acea SpA
Giuseppe TORCHIA - Sindaco di Vinci
Giovanni Paolo MARATI - Amministratore Delegato Acque SpA
Pietro FOLENA - Presidente Associazione Culturale MetaMorfosi

Saranno presenti l’Editore e la Curatrice


FASHION: JOHANNA ORTIZ F/W '15-'16






18 ottobre 2015

FASHION IN ITALY: LELLA BALDI DALLE MARCHE CON AMORE SINCE 1976







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La Mary Jane boho chic di LELLA BALDI
 
Rosso ciliegia, tacco vertiginoso, nappine appese alla cavigliera. La versione boho chic che LELLA BALDI dà della Mary Jane spinge sulla sensualità mantenendo acceso il codice del gioco. Le frange di suède racchiuse in due bossoli di metallo dorato dondolano appese alla piccola fibbia del cinturino, a siglare un’identità femminile fresca, gioiosa, irriverente, come il colore vibrante e acceso della scarpa.

Prezzo al pubblico: euro 255,00 circa

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Glam folk. Le décolleté ispirate ai minareti di LELLA BALDI

Colori caldi, come la terra all’imbrunire. Fregi creati dalla sequenza di piccole borchie piramidali.
LELLA BALDI imbocca la via del glam folk evocando atmosfere maghrebine e fogge che ricordano l’architettura slanciata dei minareti. La classica décolleté con cinturino alla caviglia cambia anima, grazie a uno slancio volumetrico che ricorda gli archi a ogiva.

Prezzo al pubblico: euro 250,00 circa

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Nella versione accollata, Fez presenta una profonda fessura che accompagna il piede dalla caviglia allo scollo. Qui prevalgono i toni del mosto e il fregio si sposta sopra il tacco a parallelepipedo, a formare un arco a volta.

Prezzo al pubblico: euro 280,00 circa
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ARTE: DE CHIRICO, SAVINIO E LES ITALIENS DE PARIS



De Chirico, Savinio e Les Italiens de Paris
Dal 17 ottobre 2015 al 14 febbraio 2016
Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art, Lucca
a cura di Stefano Cecchetto e Maurizio Vanni

Giorgio De Chirico, Archeologi, 1961 ca., Collezione Merlini, Busto Arsizio (VA)


Dal 17 ottobre 2015 al 14 febbraio 2016 si terrà la mostraDe Chirico, Savinio e Les Italiens de Paris ”, a cura di Stefano Cecchetto e Maurizio Vanni, organizzata dal Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art e prodotta da MVIVA. 

Un percorso di circa 50 opere costruito con la preziosa collaborazione di importanti istituzioni museali come il Museo civico Pier Alessandro Garda di Ivrea, il Museo Palazzo Ricci di Macerata, il Museo Soffici di Poggio a Caiano, l’Archivio Mario Tozzi e la Diocesi di Piacenza-Bobbio – grazie all’importante supporto dell’Arcidiocesi di Lucca – e di raccolte italiane, tra cui la prestigiosa Collezione Merlini di Busto Arsizio e la Raccolta Tullia Vallecchi, e il supporto della Galleria Tega, dello Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea, della Galleria Tornabuoni e della Galleria Ferrari.   

L’esposizione prende in considerazione il momento storico del Ritorno all'Ordine in Italia, con particolare attenzione al fronte di “Valori Plastici”, la rivista pubblicata tra il 1918 e il 1922, che radunò insieme a Carrà tutti gli artisti presenti in mostra, ad eccezione di Campigli che giungerà agli stessi fini attraverso una strada diversa. La volontà dei curatori è quella di analizzare, nel suo complesso, il significato di “ordine ritrovato” legato al recupero del mestiere e della tradizione, al superamento dell'individualismo romantico e dinamico del Futurismo e dell'Impressionismo a vantaggio di un impegno in merito al quale Carrà parlerà di “italianismo artistico”: “Noi ci sentiamo figli non degeneri di una razza di costruttori, abbiamo sempre perseguito figure e termini corposi e precisi e quell'atmosfera ideale, senza la quale il quadro non supera le elucubrazioni del tecnicismo e dell'analisi episodica del reale”.


All'inizio del 1928 alcuni artisti italiani legati al movimento del Ritorno all'ordine si incontreranno a Parigi e saranno riconosciuti come Les Italiens de Paris. Pittori pronti a riscrivere la storia dell'arte contemporanea ripartendo da ottiche inconsuete, legate in modo soggettivo a un trascorso mai del tutto dimenticato, e a riaffermare gli elementi rinascimentali che avrebbero dovuto rilanciare l'arte italiana nella capitale francese. Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Massimo Campigli, Filippo De Pisis, René Paresce, Gino Severini e Mario Tozzi non rappresentarono un incontro casuale di artisti in una città stimolante e piena di vita come Parigi, ma la doppia anima e il cuore di un gruppo complesso e ri-evoluzionario che molti critici arrivarono a considerare alla stregua di una vera e propria corrente artistica come il Futurismo e il Surrealismo. Negli anni Venti, gli artisti vedevano la capitale francese come una meta di pellegrinaggio oltre che luogo di incontri e scontri, mentre non si perdeva l’occasione di richiamare alla memoria un illustre personaggio che aveva lasciato proprio nella Ville lumière tracce indimenticabili: Amedeo Modigliani.

Dal 1928 al 1933 Les Italiens de Paris rimasero fedeli a una specie di contratto mai scritto, a un sodalizio che, da certi punti di vista, senza vincolare la libertà espressiva di ognuno, cercava di riaffermare l'importanza dell'arte visiva italiana del qui e ora, e il desiderio di rimanere ancorati sui valori unici di un passato che non poteva essere cancellato dalle velleità e dalle rivoluzioni percettive delle Avanguardie Storiche. Anche se i sette artisti italiani, mai sempre presenti e mai sempre da soli nelle varie mostre del Gruppo, erano molto differenti sul piano delle idee, dei propositi artistici e degli esiti estetici, poco importava perché, probabilmente, in modi e tempi differenti, stava prevalendo un senso di egocentrico patriottismo che non si vedrà mai più nell'arte italiana. Un gruppo che potremmo definire dalla doppia anima: quella dei fratelli De Chirico, più vicina allo spirito surrealista – anche se il loro fu un vero e proprio amore-odio nei confronti del gruppo di Breton –, e quella di Tozzi, Campigli e Paresce, almeno in parte più vicina al Realismo magico e a Novecento di Margherita Sarfatti.

L'esposizione si conclude con l'omaggio a Giorgio de Chirico realizzato nel 1968 da Ezio Gribaudo, artista e amico personale del Maestro della Metafisica.

La mostra ha ottenuto il patrocinio di Regione Toscana, Comune di Lucca, Opera delle Mura, Camera di Commercio di Lucca, Confindustria Lucca, Confcommercio Province di Lucca e Massa Carrara, Confesercenti Toscana Nord, Confartigianato Imprese Lucca con il supporto di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Banca del Monte di Lucca, Gesam Gas+Luce e con la partnership di Scorpion Bay.


De Chirico, Savinio e Les Italiens de Paris                     
a cura di Stefano Cecchetto e Maurizio Vanni
Dal 17 ottobre 2015 al 14 febbraio 2016
Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art, Lucca
Preview su invito: 16 ottobre 2015 ore 17,30

Organizzazione: Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art
Una produzione di: MVIVA S.r.l.
Con il patrocinio di: Regione Toscana, Comune di Lucca, Opera delle Mura, Camera di Commercio di Lucca, Confindustria Lucca, Confcommercio Province di Lucca e Massa Carrara, Confesercenti Toscana Nord, Confartigianato Imprese Lucca
Con il supporto di: Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Banca del Monte di Lucca, Gesam Gas+Luce 
Partner mostra: Scorpion Bay

Per info:
Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art
Via della Fratta, 36 – 55100 Lucca tel. +39 0583 492180

Orario mostra:
Dal martedì alla domenica ore 10-19
Chiuso il lunedì

Biglietti: intero 9 euro / ridotto 7


MUSICA E TEATRO: NELSON FREIRE APRE LA STAGIONE DEI CONCERTI



TEATRO COMUNALE DI MONFALCONE / STAGIONE 2015-2016

Il grande pianista brasiliano Nelson Freire apre il cartellone dei concerti con un programma di grande raffinatezza (22 ottobre)

Nelson freire


Giovedì 22 ottobre, alle 20.45, sarà il pianista brasiliano Nelson Freire a inaugurare la nuova stagione musicale del Teatro Comunale di Monfalcone, diretta da Filippo Juvarra. Fra i più grandi interpreti della scena internazionale, Freire è stato incluso dalla Philips nella collana “Great Pianists of the Century”. Si è esibito per la prima volta a cinque anni e ha studiato con i maestri Obino e Branco. La sua carriera è iniziata nel 1959 e lo ha visto collaborare con le maggiori orchestre e i direttori più prestigiosi. Innumerevoli i riconoscimenti discografici (Diapason d’or, Grand Prix du Disque, Gramophone Recording of the Year, Grammy Award fra gli altri) e leggendaria la sua amicizia e collaborazione con Martha Argerich. A Nelson Freire il regista João Moreira Salles ha dedicato un film premiato a diversi festival.
Al Comunale presenta un programma di grande raffinatezza e virtuosismo, con pagine di Bach (di cui esegue la Partita n. 4), Beethoven (la Sonata op. 110), Prokof’ev e Chopin, autore molto caro a Freire, che suscita in lui "un'emozione speciale”.

Il concerto si apre nel segno di Bach, con l’esecuzione della quarta delle 6 Partite che risalgono al periodo di Lipsia (videro la luce presumibilmente fra il 1726 e il 1730), nelle quali Bach esprime con grande maestria una certa libertà compositiva: libera è la scelta dei brani introduttivi (preludio, sinfonia, fantasia, ouverture) nonché l’inserzione di alcuni movimenti centrali.
È quindi la volta della Sonata op. 110 di Beethoven (1821). Costruita su tre movimenti, la trentunesima Sonata è espressione dell’ultimo periodo creativo beethoveniano, in cui libertà formale, attenuazione della dialettica tematica e uso del recitativo sono fra i tratti tipici di quell’estrema stagione compositiva che troverà nella Sonata op. 111 il suo punto più alto. L’ultimo movimento della Sonata è una delle costruzioni più originali e complesse dell’intera opera di Beethoven. La profondità e la struttura di questa pagina, infatti, come afferma Jörg Demus, “è troppo vasta, e il suo messaggio troppo ricco perché sia possibile renderne conto a parole”.
Di Prokof’ev sono in programma le Visions fugitives op. 22, scritte fra il 1915 e il 1917, gli anni della guerra e della rivoluzione, quando il giovane Prokof’ev fa rientro a Pietroburgo dopo un breve viaggio in Italia nel corso del quale conosce Balla, Marinetti e altri futuristi. La sua attività compositiva denota una piena maturità e uno stile personalissimo. Suggeriti dai versi del poeta simbolista Konstantin Balmont, i venti brevi componimenti sono esemplari per la concentrazione di procedimenti tecnici ed espressivi tipici dell’autore. Piccole miniature dai caratteri molto diversi dove pagine liriche si alternano a momenti d’impeto e aggressività.
A chiudere il concerto di Nelson Freire è la Sonata op. 58 di Chopin. Composta nell’estate del 1844, poco prima della rottura del legame con George Sand, l’op. 58 è l’ultima delle tre Sonate per pianoforte di Chopin. In questo capolavoro, il poeta della piccola forma riesce perfettamente a esprimere il suo personalissimo linguaggio, pur concedendosi delle licenze rispetto allo schema formale della sonata tradizionale. Trasgressioni che potrebbero essere considerate come il tentativo di conciliare, con perfetta maturità, il temperamento romantico con la forma “classica”.

Ad anticipare il concerto di Nelson Freire, alle ore 20.00 nel Foyer del Teatro, avrà luogo un brindisi inaugurale gentilmente offerto dall'Azienda Agricola "BorgoSanDaniele" di Cormons. "BorgoSanDaniele" produce un numero limitatissimo di etichette, nel segno di una viticoltura rispettosa dell’ambiente (l'azienda ha da subito abbracciato le buone pratiche della biodinamica) e che interpreta in modo personale i vitigni autoctoni friulani.

Biglietti in vendita presso: Biglietteria del Teatro (tel. 0481 494 664, da lunedì a sabato, ore 17-19), ERT di Udine, Biblioteca Comunale di Monfalcone, prevendite Vivaticket e on line su www.vivaticket.it. La Biglietteria del Teatro accetta prenotazioni telefoniche.




ARTE: I LIBRI SCRIGNO DI GILBERTO ROLLA




Dal Testo all’Immagine
I libri-scrigno di
Gilberto Rolla


Dallo scarto all’opera d’arte: Gilberto Rolla presenta i suoi libri d’arte, recuperati dall’abbandono fra i rifiuti e trasformati in oggetti preziosi, istoriati di disegni e interventi polimaterici. Su tutti i lati del libro l’artista trasforma una semplice superficie in un raffinato gioco di immagini, attraverso un’operazione intellettuale che lega questi libri alla tradizione delle miniature.
Sabato 24.10.2015
Opening 19.00

Mostra Personale di:
Gilberto Rolla

A cura di:
Manuela Bigio

Location: ART G.A.P. Gallery - Modern & Contemporary Art
Via San Francesco a Ripa 105/a - Roma
Tel: 06.9360201 - 348.3421854 - 392.3327575

Opening: Sabato 24 Ottobre 2015 - Ore 19.00
Periodo di esposizione: dal 24 Ottobre al 05 Novembre 2015

Orari: tutti i giorni dalle 15.30 alle 19.30


ARTE: "IL PACERE DELL'INCISIONE" DI PIETRO MACCAFERRI





Piero Maccaferri è fra i migliori artefici dell’incisione di tutto il Novecento e dal 17 al 31 ottobre  la Fondazione Vera Coghi di Castello d’Agogna celebra nelle sale di Castello Isimbardi lo celebra con la mostra “Il piacere dell’incisione” a cura di Giuseppe Castelli, dedicata alle Dodici fatiche d’Ercole.



Nato a Cilavegna nel 1916 dove morirà nel 1992, l’avviamento professionale a Mortara Maccaferri si trasferì a Milano per frequentare prima il liceo artistico e poi l’Accademia di Brera, dove ebbe come come maestri Aldo Carpi e Achille Funi per la pittura e Benvenuto Disertori per l'incisione.



Vinto nel 1940 il  Premio Hayez, l’anno successivo fu chiamato alle armi e inviato in Africa settentrionale dove venne fatto prigioniero dagli inglesi. Durante la prigionia realizza diversi ritratti di ufficiali dell'esercito inglese e partecipa, nel 1945, alla realizzazione di scenografie per il film di Gabriel Pascal "Cesare e Cleopatra", i cui bozzetti sono oggi conservati presso la Biblioteca di Alessandria d'Egitto.

Tornato nella sua Lomellina, insegnò disegno presso il Liceo Scientifico e la Scuola Media Statale di Mortara e riprese a dipingere incominciando una lunga attività espositiva  in Italia e in Europa, mentre nel 1964 ricevette da Papa Paolo VI il Premio Assisi per l'incisione con l'opera San Francesco e Sorella Luna (calcografia in cera molle).

L’esposizione a Castello Isimbardi propone il lavoro completo che il pittore ha rivolto al mito di Ercole, dall’uccisione dell’invulnerabile leone di Nemea, al  condurre vivo a Micene l’orribile Cerbero, il cane a tre teste guardiano degli Inferi. Dodici tavole dal tratto veloce e dalle  dimensioni inconsuete per la tecnica incisoria (50x70), che ripropongono i caratteri di forza morale e fisica sulmito di Ercole.
La mostra “Il piacere dell’incisione” conclude la rassegna “7 mostre per la Lomellina” ideata e curata da Giuseppe Castelli e volta a promuovere alcuni fra i principali artisti figurativi della Lomellina.




17 ottobre 2015

LIBRI: TORNA GIOVANNI COCCO CON "LA PROMESSA"




 

A due anni dalla pubblicazione de "La Caduta", finalista al Premio Campiello 2013, Giovanni Cocco torna con il secondo capitolo del suo romanzo globale. Inquieto e lacerante racconto dei tempi moderni.
In libreria da novembre.
Giovanni Cocco

La promessa


Otto minuti. Il respiro regolare di un uomo nella cabina di pilotaggio. Poi lo schianto.
La mattina del 24 marzo 2015, il volo 4U9525 della Germanwings partito da Barcellona con destinazione Düsseldorf precipita sul massiccio dei Trois-Évêchés, nel versante francese delle Alpi. Centoquarantaquattro passeggeri e sei membri dell'equipaggio. Nessun sopravvissuto.
A meno di tre mesi dall'attentato alla redazione di Charlie Hebdo, la Francia è di nuovo sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Ma stavolta il fanatismo non c'entra. La scatola nera rivela la sconcertante verità: a causare la strage è stata la volontà suicida del copilota, Andreas Lubitz.
Il clamoroso incidente sottrae alla quotidianità l'ex giornalista Vincent De Boer, e lo proietta nel microcosmo di Le Vernet per raccontare l'indicibile. Nel disastro del volo 4U9525 c'è qualcosa che lo riguarda. Qualcosa che lo lega alla personalità del carnefice. Qualcosa che Vincent ha bisogno di scoprire per comprendere prima di tutto sé stesso.
L’indagine in presa diretta – la cronaca – diventa parabola universale. Il gesto folle di un uomo assurge a una dimensione collettiva. Giovanni Cocco segue la traccia aperta con La Caduta (da dove tornano alcuni dei personaggi principali) e ci consegna un lucido ritratto della contemporaneità, che è anche una dolente riflessione sulla maturità e sul senso stesso della vita.


Hanno detto di Giovanni Cocco:

"Una voce nuova, che vuol staccarsi dai moduli narrativi italiani correnti".
Ermanno Paccagnini, Corriere della Sera

"Quando gli oscuri tempi vengono cantati con una lingua così forte e una così rara sapienza di visione, vale persino la pena di viverli".
Loredana Lipperini, la Repubblica


"Un talento purissimo".
Vittorio Giacopini, Il Sole 24 Ore

"Unico nel panorama della nuova narrativa italiana".
Fulvio Panzeri, Avvenire

Giovanni Cocco
Giovanni Cocco è nato a Como nel 1976. Ha pubblicato Angeli a perdere (No Reply, 2004), La Caduta (Nutrimenti, 2013, Premio Selezione Campiello),Ombre sul lago (con Amneris Magella, Guanda, 2013), Il bacio dell'Assunta(Feltrinelli, 2014) e Omicidio alla stazione Centrale (con Amneris Magella, Guanda, 2015).



pp.: 208
prezzo: euro 1600
collana: Greenwich
uscita: novembre 2015