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3 settembre 2015

IL MONDO È PIENO DI GENTE STRANA. Nuova collana diretta da PAOLO NORI


C'è qualcosa nelle nostre vite singolari, cioè nelle vite che ognuno di noi normalmente fa tutti i giorni, che per sua virtù propria ha il potere di sbalestrare qualsiasi racconto.
Ugo Cornia, La bellezza delle vite singolari


Nasce una nuova collana IL MONDO È PIENO DI GENTE STRANA
Una collana di vite straordinarie diretta da Paolo Nori.
Scrittori italiani contemporanei come Carlo Lucarelli, Ugo Cornia, Fausto Malcovati, Andrea Bajani e Paolo Nori raccontano, come vogliono loro, la vita di un personaggio che loro considerano autorevole, ammirano o dal quale sono, per qualsiasi ragione, attirati. 

Il 17 settembre sono in libreria i primi due libri della collana:

Fausto Malcovati
IL MEDICO, LA MOGLIE, L'AMANTE
Come Anton Čechov cornificava la moglie-medicina con l'amante-letteratura

Čechov ha introdotto nei suoi racconti milioni di persone di tutte le classi, ceti, età da vero democratico, lo capite? Da vero democratico! Nessuno, neanche Tolstoj, ha detto con tanta chiarezza: noi tutti, prima di ogni altra cosa, siamo uomini, capite? Uomini, uomini, uomini. Solo in un secondo tempo siamo vescovi, bottegai, possidenti, operai. Gli uomini sono buoni o cattivi non in quanto vescovi o operai, ma in quanto uomini. 
Vasilij Grossman

Il mondo è pieno di gente strana e Čechov è strano a modo suo. Uno scrittore che si sveglia la notte per correre al capezzale di un contadino malato; un medico che vive la sua notte più buia nella platea di un teatro, quando il pubblico esplode in fischi, insulti e boati dopo la prima assoluta del Gabbiano.
Con passione, scrittura brillante e conoscenza profonda, Malcovati ci offre un viaggio appassionante nel suo tempo, la sua vita e il suo mondo.

Ugo Cornia
SONO SOCIEVOLE FINO ALL’ECCESSO
Vita di Montaigne

Dio sa che tutto è normale. Anche se è un normale molto diverso dal nostro normale, che per essere normale prevede un anormale che sia diverso. Invece tutto è normale e tutto in un certo senso si muove.

Questo libro è un’esperienza unica e diretta, dall’interno, delle avventure di un uomo del Cinquecento stravagante e geniale di nome Michel de Montaigne. 
Ugo Cornia con la sua dolcezza narrativa, segue un filo vivacissimo di comicità sottile, restituendo un personaggio romanzesco e molto umano che ha segnato la storia del pensiero.




Il mondo è pieno di gente strana, 224 pagine 15 euro





 
IL MONDO È PIENO DI GENTE STRANA 
nuova collana Marcos y Marcos diretta da
Paolo Nori

A parte me e te, tutto il mondo è pieno di gente strana. E poi anche te sei un po' strano.
Daniele Benati in Opere complete di Learco Pignagnoli
 


 
Il mondo è pieno di gente strana, 176 pagine 15 euro



 



 

PIACENZA | Il futurismo di BOT in mostra dal 18 settembre




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PIACENZA
18 SETTEMBRE – 22 NOVEMBRE 2015
FONDAZIONE DI PIACENZA E VIGEVANO – SPAZIO MOSTRE



BOT (BARBIERI OSWALDO TERRIBILE)
I FUTURISMI DI UN GIOCOLIERE

Opere scelte 1924 – 1958
a cura di Elena Pontiggia

 
Piacenza rende omaggio a BOT, uno dei protagonisti più affascinanti del Futurismo: oltre 400 opere raccontano l’originale percorso creativo di un inesauribile sperimentatore,  passato dalla pittura alla scultura, dal ready made alle avveniristiche contaminazioni con il graphic design, la fotografia, la poesia visuale.
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18 settembre al 22 novembre lo Spazio Mostre della Fondazione di Piacenza e Vigevano ospita a Piacenza una grande retrospettiva dedicata all’estro geniale di Osvaldo Barbieri (1895-1958), noto nel mondo dell’arte con l’acronimo BOT, sintesi dello pseudonimo Barbieri Oswaldo Terribile che egli stesso scelse una volta avvicinatosi al futurismo.
Ideata e organizzata dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano con il patrocinio del Comune di Piacenza, curata da Elena Pontiggia, la mostra conta su circa 400 opere in arrivo da importanti raccolte pubbliche (Galleria Ricci Oddi di Piacenza, MART di Rovereto, MIM di San Pietro in Cerro) e private, oltre che dalle collezioni di diversi enti tDal erritoriali del piacentino. Era dal 1980 che il lavoro di BOT non era oggetto di una ricognizione tanto puntuale, volta a restituire all’artista il ruolo di figura di primo piano nell’ambito del secondo Futurismo e della sperimentazione successiva.
 
La mostra di BOT – sottolinea il Presidente della Fondazione Massimo Toscani è il nostro primo, grande progetto in ambito artistico. Un progetto completamente “nostro”, dalla progettazione allo spazio che lo ospiterà, la nostra sala mostre. Primo perché a questo evento già nel 2016 ne seguiranno altri: in futuro il ruolo della Fondazione si tradurrà sempre di più nella capacità di fare cultura e non solo di supportarla”.
 
Il percorso espositivo dà conto in modo esaustivo della ricca ed eclettica produzione di BOT, mettendo ordine all’interno di una dirompente energia creativa, declinata secondo standard e linguaggi in molti casi tanto innovativi da risultare quasi profetici. Come nel caso del legame, documentato in mostra grazie a un nutrito corpus di opere tipografiche e letterarie, che partendo dalla dichiarata fascinazione per Fortunato Depero e dalla passione per la poesia futurista anticipa soluzioni proprie del moderno graphic design, proponendo inedite connessioni tra la poesia visiva, il calligramma e vere e proprie tecniche pubblicitarie. Lo conferma la stessa scelta di una firma, l’acronimo BOT, resa in una veste grafica affine a quella di un logo commerciale.
 
Cruciale, nell’esperienza di BOT, l’incontro avvenuto nel 1929 con Filippo Tommaso Marinetti: per tutti gli Anni Trenta l’artista piacentino è protagonista delle celebri mostre futuriste allestite dalla Galleria Pesaro di Milano (insieme ai vari Fillia, Diulgheroff, Prampolini e a un giovane Bruno Munari), arrivando a partecipare a due edizioni della Biennale di Venezia, nel 1930 e 1932. È nel segno di una personalissima visione del credo futurista che BOT esprime alcune tra le sue concezioni più innovative: dalla sferopittura alla cartopittura, arrivando alla ferroplastica, sintesi tra pittura e scultura; spingendosi grazie alla collaborazione con Gianni Croce ad un uso della fotografia e del fotomontaggio che lo porta a soluzioni per l’epoca straordinariamente innovative.
 
Tra i temi fondamentali trattati dalla mostra di Piacenza c’è quello del paesaggio, filo conduttore che attraversa l’intera produzione di BOT. Partendo dagli insospettabili quadri di matrice puramente accademica proposti proprio a Piacenza nel corso della sua prima personale del 1928, e arrivando alle straordinarie aeropitture che – seguendo un tracciato che idealmente ci porta da Balla fino a Tullio Crali – aggiornano la visione del paesaggio stesso dal punto di vista del pilota, dell’automobilista, del tramviere, del macchinista.
 
La mostra affronta per la prima volta in modo organico il rapporto tra BOT e l’Africa, offrendo un raro nucleo della “arte coloniale” italiana degli Anni Trenta. La fprotezione di Italo Balbo porta l’artista ad un soggiorno in Libia e a viaggi in Abissinia che si rivelano fondamentali per lo sviluppo della sua poetica: l’interesse nei confronti dell’objet trouvé si arricchisce di elementi desunti dall’arte locale, arrivando alla creazione di opere dai profili totemici; ma anche alla nascita di Naham Ben Abilàdi, ennesimo pseudonimo dietro cui BOT si cela per firmare dipinti e poesie che non senza ironia giocano con i cliché dell’orientalismo e dell’arte coloniale.
 
Ad accompagnare la mostra allestita alla Fondazione di Piacenza e Vigevano gli omaggi a BOT ideati e organizzati da dieci gallerie d’arte della città e del territorio: Biffi Arte, Borgo delle Arti di Vigoleno, Galleria Il Lepre, Galleria Mazzoni, Placentia Arte, Spazi Arte, Studio Baldini Art Gallery, Studio Jelmoni, M.V. Tirelli Antiquario.
 
Nelle settimane di apertura della mostra è previsto un calendario di incontri ed eventi collaterali che ci permettono di entrare, grazie all’esperienza di BOT, nel cuore dell’atmosfera futurista.
 
Venerdì 25 settembre, ore 21.00
Sala BOT del Palazzo Comunale Scotti da Vigoleno
Carpaneto Piacentino (PC) | Piazza XX settembre, 1
Presentazione di Bot a Carpaneto, dipingere l’Italia fascista, film di Roberto Dassoni e Laura Bonfanti dedicato al ciclo pittorico realizzato da BOT per il Palazzo Comunale di Carpaneto.
A seguire: visita guidata alle aeropitture
 
Mercoledì 14 ottobre, ore 18.00
Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano
Piacenza | Via Sant’Eufemia, 13
Che ne è del Futurismo? La crisi del mito del progresso
Incontro con Enrico Crispolti, critico e storico dell’arte; e Roberto Tagliaferri, teologo
 
Martedì 27 ottobre, ore 18.00
Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano
Piacenza | Via Sant’Eufemia, 13
Provocazione futurista cinquesensi. La cucina secondo Filippo Tommaso Marinetti
Incontro con Carmelo Calò Carducci, scrittore; e Michele Bia, barman
 
Venerdì 6 novembre, ore 18.00
Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano
Piacenza | Via Sant’Eufemia, 13
BOT in musica
Lezione concerto futurista con Daniele Lombardi, compositore; e Ana Spasic, soprano
 
|BIO|
Osvaldo Barbieri (poi Barbieri Oswaldo Terribile: BOT) nasce a Piacenza il 17 luglio 1895.
Segue in modo irregolare i corsi di Francesco Ghittoni all’istituto d’Arte Gazzola di Piacenza. Quindi a Milano alla Società Umanitaria e poi a Brera, sempre con la medesima discontinua modalità. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si arruola volontario. Nel 1920 si trasferisce a Genova mantenendosi con i primi lavori che trova, dal verniciatore allo scaricatore di porto. In terra ligure Bot tenta di presentarsi al pubblico per la prima volta aggregandosi a mostre collettive. Nel 1926, durante un momentaneo ritorno a Piacenza, si innamora di Enrica Pagani, la porta con sé a Genova e la sposa, per poi rientrare definitivamente nella sua città per concentrarsi definitivamente sull’arte.
Nel 1928 allestisce una mostra agli Amici dell’Arte di Piacenza, ma i suoi quadri sono paesaggi ortodossi e canonici. Nell’ottobre dello stesso anno conosce il Secondo Futurismo attraverso l’opera di Depero, Fillia, Prampolini. Nel 1929 incontra Filippo Tommaso Marinetti che benedice il suo lavoro e a lungo lo sosterrà in alcune mostre milanesi e nella produzione editoriale.
Iniziano importanti esposizioni: per quattro volte alla Galleria Pesaro a Milano in occasione delle mostre futuriste; alla Biennale di Venezia nel 1930 e nel 1932; poi a Parigi, Monaco di Baviera, Atene; nel ‘32 e ‘33 a Roma allo spazio Bragaglia. Nel 1929 fonda a Piacenza la Centrale del Futurismo, nel 1930 la rivista “la Fionda”, esempio di rivista costruita sulla presenza di marchi commerciali alternati a riproduzioni d’arte.
Nel 1934 Italo Balbo, a cui aveva dedicato un’opera, Aeroritratto di S.E. Balbo, lo chiama in Libia. In Africa la sua visione dell’arte subisce un’ulteriore shock: l’atmosfera primitiva, rude e imbevuta di forme fantastiche e magie, una visione della vita lontanissima da quella occidentale, gli ispirano opere del tutto impreviste. Arriva al punto di crearsi un alter ego africano, tale Naham Ben Abiladi, con il quale nel 1935 dipingerà e parteciperà a mostre, nascondendo la sua vera identità e spacciandolo per un artista conosciuto in Africa. In due momenti, 1934 e 1937, dipinge il salone e lo scalone del Municipio di Carpaneto.  Nel 1940 Bot ritorna con molte difficoltà in Italia e, a causa della guerra, si ritira in campagna dove nasce un nuovo artista: torna ai paesaggi, ma paesaggi eterei, fatti di case diroccate, figure e nature morte che creano atmosfere in un certo senso astratte. Nel dopoguerra conosce Lucio Fontana ad Albisola, si avvicina alla ceramica e addirittura alla poesia. Allestisce mostre e nel 1951 partecipa alla VI Quadriennale di Roma.
Muore nel 1958 in povertà.
 
Piacenza | 18 settembre – 22 novembre 2015
BOT – Barbieri Oswaldo Terribile
I futurismi di un giocoliere
Opere scelte 1924 – 1958
A cura di Elena Pontiggia
Fondazione di Piacenza e Vigevano – Spazio Mostre
Via Sant’Eufemia 13
Orari: da martedì a domenica 9.00 – 13.00 / 16.00 – 19.00. Lunedì chiuso
Ingresso libero
Info: info@lafondazione.com | www.lafondazione.com | tel. 0523.311111
Catalogo edizioni Scritture, Piacenza | 30 euro (20 euro in mostra)

Milano, Palazzo Morando | MILANO, CITTÀ D’ACQUA | 12 novembre 2015 - 14 febbraio 2016




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COMUNE DI MILANO | CULTURA
presenta la mostra

MILANO, CITTÀ D’ACQUA
a cura di Stefano Galli

Palazzo Morando | Costume Moda Immagine
dal 12 novembre 2015 al 14 febbraio 2016


L’importanza dell’acqua nella storia del capoluogo lombardo e nelle trasformazioni del suo tessuto urbano, dalla sua fondazione a oggi, raccontati da una mostra attraverso 150 fotografie d’epoca, mappe storiche e documenti inediti.

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Dopo il grande successo di pubblico della mostra “Milano tra le due guerre” con oltre 40.000 visitatori a Palazzo Morando in soli due mesi, l'Associazione Spirale d'Idee torna nelle sale di via sant’Andrea 6 con un nuovo progetto espositivo per raccontare l’importanza dell’acqua nella storia del capoluogo lombardo.

La mostra “Milano, città d’acqua”, a cura di Stefano Galli, promossa da Comune di Milano | Cultura, Servizio Musei Storici, dal 12 novembre 2015 al 14 febbraio 2016 a Palazzo Morando, presenta 150 fotografie d’epoca, provenienti da archivi pubblici e privati, oltre a documenti inediti e materiale cartografico per testimoniare la ricchissima presenza d’acqua in città fin dalla sua fondazione, come elemento cardine attorno al quale si è costruita la fisionomia dell’urbe, la sua prosperità e la sua fortuna storica.

L’esposizione intende così documentare la “storia d’acqua” di Milano a partire dalle cronache due-trecentesche di Bonvesin de la Riva e di Galvano Fiamma che descrivevano la città ambrosiana come ricca di rogge e canali lussureggianti e pescosi, e disseminata di mulini. Si passerà poi a documentare l’importante ruolo assunto dall’acqua per la difesa militare della città, nonché per la sua crescita economica e industriale.

Il percorso espositivo è corredato da sezioni dedicate a curiosità quali la presenza di "fonti miracolose" e il mistero dei battisteri e delle fontane ottagonali; la storia dell'Idroscalo, costruito per ospitare l'atterraggio degli idrovolanti, e quella della Darsena che, per alcuni decenni, è stato l'ottavo porto italiano per traffico di merci. Poi ancora l'esperimento dell'uomo scafandro sul Naviglio grande nel Settecento; le ragioni che hanno salvato l'Acquario Civico dalla demolizione e altri aneddoti. A conclusione un excursus storico sugli impianti di depurazione delle acque reflue: dalle "marcite" di epoca cistercense (secc. VIII – X) ai moderni impianti di Nosedo e San Rocco.

Data l’importante valenza didattica dell’iniziativa, saranno predisposte visite guidate e laboratori per consentire agli alunni delle scuole di ogni genere e grado di approfondire gli argomenti trattati.
 
Milano, settembre 2015
 
 
SCHEDA MOSTRA
“MILANO CITTÀ D’ACQUA”
A cura di Stefano Galli
12 novembre 2015 - 14 febbraio 2016
Palazzo Morando | Costume Moda Immagine, spazi espositivi pianoterra, via Sant’Andrea 6, Milano

 
Orari:
Martedì- domenica: 10.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima)
Giovedì: 10.00 - 22.30 (la biglietteria chiude un'ora prima)
 
Biglietti (comprensivi di audioguida):
intero: € 10
ridotto: € 8 (Under 26, Over 65, insegnanti e tutte le convenzioni)
Biglietto Famiglia:
1 genitore: € 8 + 1 figlio entro i 14 anni, € 5
2 genitori: € 8 cad. + 1-2 figli, € 5 cad.
Ridotto Speciale: € 8 (per chi esibisce un biglietto della Pinacoteca di Palazzo Morando – Costume Moda Immagine relativo ad una visita effettuata il giorno stesso); € 5 (Giornalisti, gruppi scuole)
Omaggio: bambini da 0 a 6 anni, guide turistiche (Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria), portatori di handicap e relativo accompagnatore
 
Visite guidate (adulti): € 100,00 + biglietto ingresso; gruppi min 15 - max 30 persone (1 accompagnatore gratis)
Visite guidate (scuole): € 80,00 + biglietto ingresso; gruppi min 15 - max 30 persone (1 accompagnatore gratis)
Visite guidate (adulti in inglese): € 130,00 + biglietto ingresso; gruppi min 15 - max 30 persone (1 accompagnatore gratis)
 
PER PRENOTAZIONI VISITE GUIDATE
visite@mostramilanoacqua.it
T. +39 02 49 79 83 88
 
INFORMAZIONI
T. +39 02 49 79 83 88 | info@mostramilanoacqua.it | www.mostramilanoacqua.it
T. +39 02 884 65735 – 64532 | c.palazzomorando@comune.milano.it | www.civicheraccoltestoriche.mi.it

Antonio Scaccabarozzi Opens Sept. 9

52 Orchard Street
New York, NY 10002

AScaccabarozzi-Injections
Threshold of Perception
Opening:    Wednesday, September 9, 2015, 6 - 8pm
Exhibition dates:    September 10 - November 1, 2015

Antonio Scaccabarozzi's body of work is defined by an experimental investigation into modes of vision. Scaramouche is pleased to present his first United States exhibition with an emblematic selection of pieces in collaboration with the Artist's Estate in Milan, Italy. Up until his unexpected death in a motorcycle accident in 2008,  Scaccabarozzi continuously produced and exhibited his work for over four decades, beginning in the mid-60's. Characterized by the use of new materials, his paintings and works on polyethylene sheets reveal an in-depth exploration into visual phenomena, transforming the pictorial mode into brief epiphanies. The result is a rousing ambiguity of situations, accentuated by the awareness that what is before us, our vision, is in continuous evolution.

The recurring presence of the color blue is another exacting choice. In the Western world blue resonates as the most neutral of colors. There is no other color that embodies such a graceful reputation in all of its shades and nuances. Blue resonated with the artist beyond its superficiality as a color of depth, of transcendence, and of distance. Art historian Elisabetta Longari notes an affinity between Scaccabarozzi's work and that of Yves Klein, "Irrespective of the references which can be established through their common use of the monochrome and an affection for the color blue, above all the two artists seem to share a calling for the void, a void full and pregnant like the silence following music, and the impetus toward the infinite... The void into which Klein leapt in his 1960 action-cum-manifesto, Saut dans le vide (Leap into the Void), is the space in which to introduce the work of Scaccabarozzi. If it's true that the role of a poet is to safeguard the blue, the distance, then Scaccabarozzi is a poet who investigated the mechanisms of vision and affirmed its enchantment. His art is the opening into an endless indefinite space."

Antonio Scaccabarozzi (1936 - 2008, Lecco-Milan, Italy) studied at the Castello Sforzesco School of Applied Arts in Milan. His work has been published and exhibited extensively since the early 70's, and continuing with avid dedication following his tragic death in 2008. An affirmed 'outsider' who shied away from the glamour of the art world, he was a free spirit, an uncompromising ascetic devoted to his art. While not anchored to any specific "School" or movement, Scaccabarozzi's work was consistently shown and considered alongside the most important figures of the time such as Getulio Alviani, Agostino Bonalumi, Antonio Calderara, Enrico Castellani, Gianni Colombo, Dadamaino, Piero Dorazio, Giorgio Griffa, François Morellet, and Jorrit Tornquist. Notable solo exhibitions include Galleria del Cavallino, Venice; Galerie Katharina Krohn, Basel; Galleria Lorenzelli, Milan; Lydia Megert, Bern; Galerie Ubu, Karlsruhe; Sleeper, Edinburgh; Kunsthistorisches Institute, Bonn University; Galerie Hoffmann, Friedberg; Cairn Gallery, Pittenweem, UK; Galerie Katrin Rabus, Bremen; Foundation Antonio Calderara, Vacciago di Ameno, Italy; Galleria P420, Bologna; Nuova Galleria Morone, Milan. Recent group exhibitions include Kunstgalerie, Bonn; Galerie La Ligne, Zurich; Galerie Petr Zaloudek, Prague. Clement & Schneider, Bonn is forthcoming this Fall.

Image: Antonio Scaccabarozzi, Canvas Injections C, cmc 3,5/cmc 0,5 x 7, Blu Ultramarine, 1980, 18.5 x 18.5 in.

Contact the gallery for more information: 

ESTATE ROMANA : DAL 4 AL 10 SETTEMBRE |


ESTATE ROMANA 2015
#estateromana2015

Continua anche nel mese di settembre la straordinaria offerta di arte, cinema, eventi multidisciplinari, musica, street art e teatro dell’Estate Romana 2015. Con un occhio di riguardo ai bambini e alle famiglie, che in attesa dell’apertura delle scuole possono scegliere tra un ampio ventaglio di manifestazioni del tutto gratuite come arricchire pomeriggi e serate all’insegna del divertimento e della scoperta. Al Parco degli Scipioni tutti i giorni dalle 17 alle 23 torna l’attesissima manifestazione La Città in Tasca, mentre alla Centrale Preneste Teatro e al Parco Campagna in zona Monti Tiburtini i bambini avranno la possibilità di partecipare ai numerosi laboratori di circo e animazione organizzati dalla 1° Festa nazionale del circo sociale e da Anomalie. Tante e diversificate inoltre le attività per i più piccoli proposte nell’ambito di Le voci nel bosco, Libera Estate Libera Ostia, 6inESTATE, Cultura all’angolo, Primavalle… mica l’ultima, Sguardi Oltre. Settimana assolutamente interessante anche sul fronte della street e urban art, grazie alle installazioni e agli interventi proposti in vari luoghi della città dalle manifestazioni Outdoor, RO_map e Ossigeno 2015. Ricca e diffusa sul territorio inoltre l’offerta di teatro, che mette insieme prime assolute, la passione senza età per Shakespeare e la creatività scenica di giovani emergenti.

1 settembre 2015

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Boohoo black crop top
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Tutti i Giovedì dal 3 Settembre al 1 Ottobre visite speciali alla GAM di Milano | Don't Shoot the Painter. Da Bellini a Basquiat: Incontri Interculturali


L'arte come elemento di scambio interculturale 
 Don't Shoot the Painter.
Da Bellini a Basquiat: Incontri Interculturali 
nell’ambito della mostra che raccoglie oltre 100 dipinti dalla
UBS Art Collection



A partire dal 3 Settembre e fino al 1 Ottobre, tutti i Giovedì dalle 19 alle 21, alla GAM un’occasione imperdibile per vedere la mostra Don't Shoot the Painter. Dipinti della UBS Art Collection attraverso il racconto di dieci ospiti molto speciali che rivestiranno il ruolo di guide. Saranno infatti Carmen, Daniela, Darius, Elvis, Fatima, Geanina, Lilly, Miriam, Sara, Zhaid - provenienti da Paesi diversi e da differenti esperienze di migrazione - a far conoscere al pubblico una selezione di opere fra quelle dei 91 artisti internazionali presenti in mostra, offrendo una rilettura personale e strettamente collegata alle rispettive culture, esperienze e provenienze.

Don't shoot the Painter. Da Bellini a Basquiat: Incontri Interculturali si colloca all'interno dell'ampio programma di Community Affairs che UBS promuove in tutto il mondo. Attraverso collaborazioni con enti e istituzioni a sfondo sociale, UBS instaura veri e propri programmi di partnership per la realizzazione di progetti concreti di istruzione e imprenditorialità, con finalità di inclusione sociale.

Il progetto, sostenuto e voluto da UBS e patrocinato dall'Assessorato alle Politiche Sociali e Cultura della Salute del Comune di Milano, è stato ideato con la collaborazione di Connecting Cultures e Associazione Comunità Nuova Onlus e consiste nell’incontro tra le opere d’arte e persone di provenienza multietnica che avranno la possibilità di offrire al pubblico nuove chiavi di lettura raccontando storie, emozioni e ricordi legati al loro vissuto e connessi alle opere presenti. Non a caso, il titolo “Da Bellini a Basquiat: Incontri Interculturali” richiama idealmente sia le opere che verranno raccontate nell’ambito delle visite, sia la sede dello Sportello Sociale di Comunità Nuova situato in via Gentile Bellini, nel quartiere Giambellino.


FORUM UNESCO DELLE CITTA' CREATIVE "Città industriale, città creativa" Fabriano, 4/6 settembre 2015

FORUM UNESCO DELLE CITTA’ CREATIVE
“Città industriale, città creativa”
Fabriano, 4/6 settembre 2015


Dopo il successo della prima edizione, torna a Fabriano il Forum UNESCO delle Città Creative. Dal 4 al 6 settembre 2015 si incontreranno nella città marchigiana i rappresentanti di alcune città del mondo che l’UNESCO ha riunito nel network “Città Creative”.

Un riconoscimento che ha come obiettivo la creazione di legami e scambi tra città in grado di fare della creatività e della cultura un elemento portante del proprio sviluppo economico. Attraverso questa rete, divisa in sette aree corrispondenti ad altrettanti settori culturali (Musica, Letteratura, Crafts&Folk Art, Design, Media Arts, Gastronomia, Cinema) le Città possono condividere le reciproche esperienze, valorizzando capacità ed incrementando la presenza dei propri prodotti culturali e non sui mercati nazionali ed internazionali.

Oltre a Fabriano, riconosciuta Città Creativa nella sezione Crafts&Folk Arts, in Italia fanno parte del network Bologna nella sezione Musica e Torino nella sezione Design. Entrambe le città parteciperanno al Forum di Fabriano e incontreranno i delegati di Icheon (Sud Corea), Jacmel (Haiti), Jingdezhen (Cina), Paducah (USA), Enghien-Les-Bains (Francia), Dakar (Senegal), Zahlé (Libano), Saint-Étienne (Francia).

Come intende sottolineare il titolo dell’edizione 2015 del Forum, “Città industriale, città creativa”, l’accento quest’anno sarà posto sulle sfide che le città si trovano a vivere di fronte al mutare profondo dello scenario economico, sfide cui devono essere date risposte concrete. Le città che UNESCO ha selezionato tra quante stanno provando a vincere tale sfida proprio in nome della creatività, presenteranno le loro storie. Storie che dimostrano come sia possibile mettere a sistema idee quali creatività, industria della cultura, nuova occupazione, turismo culturale.

Il Forum di Fabriano è articolato in incontri istituzionali, manifestazioni pubbliche (seminari, convegni) ed occasioni di incontro con i rappresentanti del mondo dell’economia e della cultura. Inoltre, come novità per questa seconda edizione, la Pinacoteca Civica ospiterà una mostra di alcune delle produzioni artigianali delle città ospiti. Saranno esposte ceramiche coreane, maschere haitiane e trapunte tipiche americane che dialogheranno con i capolavori d’arte medievale conservati nel museo.
Le giornate del Forum prevedono inoltre eventi culturali con artisti di primo piano che dialogheranno e si confronteranno sul concetto di creatività. Il percorso con UNESCO è frutto infatti di un lungo lavoro protattosi in questi ultimi cinque anni ideato e fortemente voluto da Francesca Merloni e che ha trovato in inizio la sua radice primigenia nel Festival Poiesis che la Regione Marche si appresta a riabbracciare nel prossimo 2016.
Negli stessi giorni si terrà in città Fabriano Creative City una manifestazione fieristica che coinvolge decine di artigiani con un interesse particolare alle nuove generazioni ed alle più interessanti ed innovative esperienze di impresa.


Durante i giorni del Forum sono previsti, inoltre, momenti dedicati allo spettacolo e alla musica.
Ospite d’eccezione della serata di sabato 5 settembre, alle ore 21.15 ai Giardini del Poio, l’artista Antonio Albanese che propone un incontro dal titolo “Creativo sarai tu!”.
A seguire una jam session con i musicisti Marcello Allulli (sax tenore), Giovanni Ceccarelli (pianoforte, melodica) e Ermanno Baron (batteria, percussioni).


LE CITTA’ OSPITI

DAKAR, Senegal
Categoria: Media Arts
Dakar ospita il 25% della popolazione del Senegal e l’80% della sua attività economica. E’ un metropoli creativa che organizza grandi eventi tra cui il World Festival of Black Music e la Biennale di Arte Contemporanea Africana e ospita molte istituzioni culturali.
La città si è proposta di rendere la cultura, la creatività e l’innovazione le forze motrici dello sviluppo locale, grazie anche ai mezzi che l’era digitale offre e alle moltissime iniziative promosse.

ENGHIEN-LES-BAINS, Francia
Categoria: Media Arts
Negli ultimi 10 anni, nella città francese, le arti multimediali sono state oggetto di una strategia coordinata in vari settori quali istruzione, turismo, economia e sviluppo sociale. The Arts Centre, uno spazio per la creazione digitale sovvenzionato dal Ministero francese della Cultura e della Comunicazione, è uno delle principali punte di diamante di questa politica. Luogo di creazione, ricerca, produzione e diffusione, realizza numerose attività rivolte a tutti i tipi di pubblico. Grazie al know-how all'avanguardia artistica e tecnica, il centro è anche una piattaforma per gli scambi e dibattiti sui legami tra le arti, scienza e tecnologia.

ZALHE’, Libano
Categoria: Gastronomia
La città è famosa per il suo clima e per la sua cucina tradizionale ed conosciuta come la “città del vino e della poesia”. Famoso il suo vino e l’arak, o latte di leone, la bevanda al gusto di anice distillato che viene tradizionalmente servita nei caffè in qualsiasi momento della giornata. L’evento più importante della città è il Festival del vino, che si tiene a settembre, durante in quale vengono organizzati concerti, spettacoli, lettura di poesie e mostre d’arte.

ICHEON, Sud Corea
Categoria: Crafts&Folk Art
Icheon ha un ruolo fondamentale sia nella produzione di ceramica moderna, sia nella conservazione e valorizzazione della ceramica tradizionale coreana, arte praticata da oltre mille anni e tramandata di generazione in generazione. La città coreana ospita moltissime imprese industriali e scuole di formazione legate alla produzione di ceramica e produce il 55% di tutta ceramica prodotta a livello nazionale.

JACMEL, Haiti
Categoria: Crafts&Folk Art
Jacmel sta investendo nel suo rinnovamento proprio attraverso la promozione di cultura, arte e artigianato. Il Carnevale di Jacmel, noto per la sua creatività e originalità eccezionali, è il punto di partenza per lo sviluppo creativo della città. Le sculture e le gigantesche maschere di cartapesta sono legate nel profondo alle tradizioni locali. Questo evento attira migliaia di haitiani e turisti provenienti da tutto il mondo.

JINGDZHEN, Cina
Categoria: Crafts&Folk Art
Spesso chiamata la "Capitale della Porcellana”, Jingdezhen è rinomata per la sua produzione di porcellana che risale a più di 1.700 anni fa. Si tratta del più importante centro di produzione porcellane in Cina, molto apprezzate in tutto il mondo. Negli ultimi anni la città ha organizzato eventi di importanza internazionale su quest’arte, tra cui il Summit Mondiale dei Sindaci di Città produttrici di Ceramica.

PADUCAH, USA
Categoria: Crafts&Folk Art
Paducah ha una lunga tradizione nella produzione di trapunte. Conosciuta anche come "Quilt City", Paducah è sede del Museo Nazionale Quilt degli Stati Uniti. Il più grande museo del suo genere al mondo, il Museo Nazionale Quilt vanta una collezione di 320 pezzi di trapunte contemporanee o organizza regolarmente mostre tematiche che celebrano quest’arte.

SAIN-ETIENNE, Francia
Categoria: Design
Saint-Étienne è una città in continua evoluzione, dove da più di due secoli il rapporto tra arte e industria ha continuamente cambiato il volto della città. Da città industriale a città visionaria, Saint-Etienne utilizza il design come sviluppatore e catalizzatore per il potenziale creativo di tutti. Negli ultimi anni ha rafforzato questa sua identità, grazie alla sua scuola di arte e design, al successo della Biennale del design internazionale dal 1998 e il polo di eccellenza rappresentata da La Cité du Design dal 2005.

TORINO, Italia
Categoria: Design
Sin dalla fine del XIX secolo, Torino è stata uno dei principali centri industriali italiani, con l'ascesa delle industrie siderurgiche, meccaniche, chimiche, tessili e di automobili che hanno dominato lo sviluppo della città per quasi un secolo. Nel corso degli ultimi decenni, la città si è trasformata con successo da un centro industriale a un hub creativo. La promozione della creatività e della sostenibilità, così come la rigenerazione di spazi urbani sono al centro dello sviluppo della città. Torino vanta artisti di fama e istituzioni all'avanguardia, istituti di formazione e università. La collaborazione tra istituzioni culturali e il mondo accademico è un fattore chiave per il rafforzamento e la promozione di un approccio integrato e multidisciplinare alla cultura.

BOLOGNA, Italia
Categoria: Musica
Bologna vanta una vita culturale vivace e un'economia creativa emergente. Le istituzioni locali e una moltitudine di associazioni sostengono la sua scena culturale. Radicata nel glorioso passato della città, la musica è particolarmente rilevante a Bologna data la presenza di varie e importanti istituzioni. La città si distingue per la sua capillare promozione del settore musicale, che si celebra in una serie di rinomati festival internazionali. Inoltre, le notevoli stagioni di musica classica, jazz e musica contemporanea e le iniziative per bambini nonché la presenza di cantautori, rock-band e altri musicisti che affollano la città, tutto contribuisce a rendere Bologna un centro davvero unico per musica.

FABRIANO, Italia
Categoria: Crafts&Folk Art
Fabriano ha visto riconosciuta da UNESCO la sua tradizione di città che ha visto fiorire sin dalla notte dei tempi, accanto alle attività agricole, le prime botteghe artigianali, come ad esempio le fabbrerie, la lavorazione della lana, della pelle, dei calzolai e infine la carta che le ha assegnato fin, dal XIII secolo il primato in Italia ed in Europa per la filigrana e per l'arte della sua lavorazione in genere. La città mantiene oggi un forte carattere prevalentemente industriale con imprese in ogni campo, tra cui primeggiano le storiche cartiere Miliani, le industrie di elettrodomestici, le industrie produttrici di cappe, ma al tempo stesso sta cercando di riprendere le sue radici culturali per perseguire anche un modello di sviluppo fortemente incentrato sulla creatività, sul turismo, sulla conoscenza e sulla rivisitazione in senso attuale di antichi saperi.


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