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25 maggio 2015

CINEMA: Da giovedì in sala IL FASCINO INDISCRETO DELL'AMORE (Tokyo Fiancee)


IL FASCINO INDISCRETO DELL'AMORE 
(Titolo originale: Tokyo Fiancée
di Stefan Liberski 
con Pauline Etienne e Taichi Inoue, 
adattamento del romanzo "Né di Eva né di Adamo" di Amélie Nothomb  
 uscirà in sala il 28 maggio 
distribuito da Fil Rouge Media

Trasposizione cinematografica del romanzo autobiografico "Né di Eva né di Adamo" della scrittrice belga Amélie Nothomb, "Il fascino indiscreto dell'amore" di Stefan Liberski accompagna la giovane protagonista nella sua permanenza nel Paese dei suoi sogni, quel Giappone nel quale è nata per caso e che ha lasciato quando aveva solo cinque anni. Infatti Amélie torna in Giappone piena di entusiasmo e d’illusioni e per mantenersi decide di dare lezioni di francese. Incontra così Rinri, il suo primo e unico studente, un giovane giapponese con il quale crea subito un rapporto molto intimo. La storia d’amore fra due giovani coetanei appartenenti a culture diverse è un confronto diretto fra abitudini, caratteristiche e modi di vivere estremamente lontani. Tra sorprese, momenti felici e le insidie di uno shock culturale che insieme poetico e divertente, Amélie scopre al contempo sé stessa e una parte di Giappone che non aveva mai nemmeno immaginato prima...

LA PRIMAVERA DELLA FOTOGRAFIA

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AFIP INTERNATIONAL
LA PRIMAVERA DELLA FOTOGRAFIA
GIOVEDÌ 4 GIUGNO 2015, ore 19.00
MARIO CRESCI E MARIATERESA CERRETELLI
ALLA TRIENNALE DI MILANO
LE LECTIO MAGISTRALIS
DEI PIÙ IMPORTANTI FOTOGRAFI ITALIANI



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Le Lectio Magistralis sono organizzate dall’AFIP International - Associazione Fotografi Italiani Professionisti in collaborazione con CNA Professioni

Arte e graphic design intrecciano i propri linguaggi nell’esperienza di Mario Cresci, protagonista del nuovo appuntamento con le Lectio Magistralis di AFIP, cartellone di conversazioni con i grandi maestri italiani della fotografia in scena alla Triennale di Milano. Nella serata di giovedì 4 giugno Cresci esporrà i suoi Racconti di fotografia: questo il titolo di un incontro che intende restituire l’articolata e poliedrica visione creativa di un artista per definizione fuori dal coro.
Una figura d’avanguardia quella di Cresci, tra i primi a indagare (negli Anni Settanta) il mondo delle scienze sociali attraverso il filtro dell’arte: affrontando proprio per mezzo dell’immagine temi propri dell’antropologia culturale e dell’etnografia, impegnandosi in modo particolare nel censire e raccontare oltre i facili cliché l’eccezionale e complessa ricchezza delle regioni del Sud Italia.

In dialogo con Cresci sarà Mariateresa Cerretelli, giornalista e photo-editor di Class.  

Gli incontri, tutti a ingresso gratuito (fino a esaurimento posti), proseguiranno giovedì 18 giugno  con Gabriele Croppi (La metafisica del paesaggio urbano); giovedì 2 luglio con Gian Paolo Barbieri e Maurizio Rebuzzini (Eleganza naturale), e si chiuderanno giovedì 16 luglio con Giovanni Gastel e Giuseppe Di Piazza (La rinascita della fotografia).

Tutte le Lectio magistralis verranno trasmesse in diretta streaming all’indirizzo  http://www.afipinternational.com.

L’iniziativa Lectio magistralis di fotografia e dintorni è promossa da AFIP International e CNA Professioni, realizzata in collaborazione con La Triennale di Milano, il Maxxi - Museo Nazionale delle Arti del XII secolo di Roma, GRIN (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale), Milano Photofestival e con il contributo di Epson, Canon, Nikon.

Oltre a ciò, l’attività dell’AFIP International si concretizza con una serie di eventi, quali conferenze, mostre e un blog (http://afiponline.blogspot.it) dove verranno segnalati gli eventi più interessanti e saranno discussi i temi e gli argomenti legati alla fotografia e alla professione.
L’AFIP nasce nel 1960 da un gruppo di fotografi e vede tra i primi associati Aldo Ballo, Davide Clari, Giancolombo, Mario Dainesi, Gianni Della Valle, Luciano Ferri, Gian Greguoli, Edoardo Mari, Paolo Monti, Alfredo Pratelli, Italo Pozzi, Gian Sinigaglia, Fedele Toscani e Roberto Zabban, col proposito di rinnovare tecnicamente e culturalmente il mestiere della fotografia, difendendo la libera professione, rivolgendosi soprattutto alla produzione industriale e pubblicitaria, alla moda, all’editoria.

Il nuovo direttivo dell’AFIP International è composto da Giovanni Gastel (presidente), Alfredo Pratelli (presidente onorario), Giuseppe Biancofiore (vicepresidente), Andreas Ikonomu (segretario), Sauro Sorana (tesoriere), Antonio Mecca (portavoce), Debora Barnaba, Silvia Bottino, Gianluca Cisternino, Roberto Ghislandi, Annalisa Mazzoli, Marirosa Toscani Ballo, Giovanni Mereghetti.

Note biografiche
Mario Cresci  (Chiavari, 1942). È tra i primi autori della sua generazione ad applicare la cultura del progetto alla fotografia coniugandola alla sperimentazione dei linguaggi visuali in ambito artistico. Negli anni Settanta la formazione e gli studi sul design acquisiti al Corso Superiore di Industrial Design di Venezia si confrontano nell'esperienza diretta con le culture  etniche e antropologiche delle regioni del Mezzogiorno italiano e in particolar modo a Matera dove apre nel 1974 il primo studio di fotografia e graphic design. Tra i momenti più importanti della sua attività la partecipazione alle Biennali di Venezia 1971, 1979, 1993 con “Muri di carta, fotografia e paesaggio” e “Viaggio in Italia” del 2013. Nel 2004 l'antologica: “Le case della fotografia” alla GAM di Torino. Dal 2010 al 2012 realizza il progetto: “Forse Fotografia: attraverso l'arte, la traccia e l'umano” all'interno della Pinacoteca Nazionale di Bologna, della Calcografia Nazionale di Roma e di Palazzo Lanfranchi a Matera. Nel 2011 l’intervento site specific: “Dentro le cose” a Palazzo dei Pio a Carpi. Sue opere sono presenti in collezioni d'arte contemporanea e fotografia, in raccolte permanenti di musei in Italia e all'estero.

Ha diretto dal 1991 al 2000 l’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo e negli stessi anni ha scritto saggi e recensioni per l’inserto Cultura de “Il Sole 24 Ore”.
Attualmente è docente a contratto all’ISIA di Urbino e alla Fondazione Fotografia di Modena.
Mariateresa Cerretelli è nata a Milano. Giornalista e Photo editor di Class, scrive di fotografia, arte e costume per le testate del gruppo Class editori. Da molti anni è curatrice di mostre in Italia e autrice di testi critici nell'ambito artistico. Collabora alla realizzazione di vari progetti editoriali, brochures e libri. Scrive e collabora con siti di arte e fotografia on line. Partecipa alle giurie di fotografia e alle Letture Portfoli in varie manifestazioni e nei maggiori festival. Insegna Photo Editing e, dal maggio del 2004, è Presidente del GRIN, il gruppo dei redattori iconografici nazionale che lavorano nelle maggiori testate italiane (www.photoeditors.it).


Lectio Magistralis di Fotografia e dintorni
Triennale di Milano (viale Alemagna 6)
Da giovedì 7 maggio a giovedì 16 luglio 2015, ore 19.00
Ingresso gratuito (fino esaurimento dei posti)
Diretta streaming su: http://www.afipinternational.com/diretta-video-streaming.html
Programma:
Giovedì 7 maggio 2015, ore 19.00
Efrem Raimondi e Raul Cremona
La fotografia non esiste
Giovedì 21 maggio 2015,
Cesare Colombo e Giovanna Calvenzi
L'occhio come mestiere - Dialogo sui linguaggi della fotografia)
Giovedì 18 giugno 2015, ore 19.00
Gabriele Croppi e Mariateresa Cerretelli
La Metafisica del paesaggio urbano
Giovedì 2 luglio 2015, ore 19.00
Gian Paolo Barbieri e Maurizio Rebuzzini
Eleganza naturale
Giovedì 16 luglio 2015, ore 19.00
Giovanni Gastel e Giuseppe Di Piazza
La rinascita della fotografia

FESTA DELLA MUSICA: biglietti gratuiti in distribuzione da giovedì 28 maggio






FESTA DELLA MUSICA
INSIEME A IL GIOCO DEL LOTTO

DOMENICA 7 GIUGNO 2015
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
IN TUTTE LE SALE PER TUTTA LA GIORNATA

Con la partecipazione di:
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa di Cecilia diretti da Carlo Rizzari;  JuniOrchestra Teen e Kids; JuniOrchestra Young; Gino Paoli e Danilo Rea; Electric Tree (Franco D’Andrea, Andrea Ayassot, Dj Rocca); Star Hip Troopers (Mess Morize, Piero Delle Monache, Francesco Bearzatti e Riccardo Gola); Giovanni Guidi e Raffaele Costantino; Enrico Zanisi e Backwords; Ambrogio Sparagna con Orchestra Popolare Italiana; cantori, fanfare e giovani orchestre dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; studenti del Conservatorio di Santa Cecilia (Dipartimento di Jazz).

E inoltre:
Laboratori Corali e Strumentali, Spettacoli Interattivi, Parate Musicali, Paesaggi Sonori, Visite Guidate, Sessioni di gioco, Djset.

Ingresso gratuito (previo ritiro voucher)


Si rinnova l’appuntamento con Il Gioco della Musica che, nel corso della prima edizione (giugno 2013), coincise con i festeggiamenti per il Decennale dell’Auditorium di Roma.  Domenica 7 giugno l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Fondazione Musica per Roma insieme a Il Gioco del Lotto proporranno una giornata a ingresso gratuito fitta di grandi ospiti ed eventi speciali che animeranno tutti gli spazi della struttura disegnata da Renzo Piano.
Dalle 9.45 alle 23 il Parco della Musica, uno dei più importanti centri mondiali per la cultura e lo spettacolo dal vivo, sarà l’immenso palcoscenico di una kermesse aperta al pubblico di tutte le età, con i prestigiosi eventi in programma che si succederanno spesso in contemporanea, per rappresentare davvero “un buon motivo per stare insieme”.
Tra gli eventi da non perdere, il concerto di Gino Paoli, accompagnato dal sodale Danilo Rea (che suonerà anche in solo).
Parco della Musica Records presenta la sua “divisione” M.I.T Meet In Town, a cura di Raffele Costantino. Una nuova linea dedicata alla musica elettronica, non come genere, ma come uno strumento in grado di far evolvere in chiave contemporanea generi già consolidati. Domenica 7 giugno si aprono i cantieri per raccontare le diverse fasi dei lavori in corso di 4 progetti a cura di L B L: un percorso di concerti che traccerà tutte le fasi della produzione, dalla sperimentazione alla produzione discografica vera e propria. Un nuovo disco in fase di mastering pronto per l’uscita, quello di Electric Tree, con Franco D’Andrea, Andrea Ayassot e DJ Rocca; il cd della parco della Musica Records - Planet E di Star Hip Troopers, con Mess Morize, Piero Delle Monache, Riccardo Gola e Francesco Bearzatti che verrà presentato per loccasione; il progetto Recording Studio Boom! - che diventerà quindi un altro disco della Parco della Musica Records - con Raffaele Costantino e Giovanni Guidi al pianoforte, e ancora un progetto in rappresentanza dell’aspetto laboratoriale della produzione: il pianoforte di Enrico Zanisi incrocerà l’ex Casino Royale Backwords.
Tra le iniziative affidate a studenti, giovani e giovanissimi: l’allegra parata della JuniOrchestra in cavea con la fanfara della JuniOttoni; alcune perle del repertorio sinfonico eseguite dalla JuniOrchestra; l’esibizione del Corso di Iniziazione Corale dell’Accademia di Santa Cecilia; “Lascia ch’io canti”, concerti a cura degli studenti del Conservatorio di Santa Cecilia (Dipartimento di Jazz); le performance del Laboratorio Voci Bianche dell’Accademia di Santa Cecilia; i Laboratori Strumentali Interattivi dedicati ai bambini dai 4 agli 8 anni;
Ancora tra gli appuntamenti dell’Accademia, l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti da Carlo Rizzari eseguiranno un Gala di Danze, con musiche di Ciajkovskij, Brahms, Borodin.

Da non mancare, inoltre, tra gli eventi live, l’appuntamento con l’OPI – Orchestra Popolare Italiana diretta da Ambrogio Sparagna nel concerto Tiritiritombolà.
Sessioni di gioco saranno previste per tutto il giorno nel Foyer della Sala Santa Cecilia e in Cavea, mentre il Museo degli Strumenti Musicali (MUSA) sarà accessibile durante l’intera manifestazione con visite guidate ogni ora.
PROGRAMMA

09:45-22.30 (giornata intera)
Area Pedonale e Cavea
Concerti degli studenti del Dipartimento di Jazz del Conservatorio di Santa Cecilia "Lascia ch'io canti"

09:45-10.00
Cavea
Parata JuniOttoni con la fanfara degli Ottoni della Juniorchestra di età compresa tra i 5 e i 20 anni

10:30-11.00
Foyer Sinopoli
Esibizione Ensemble di archi JuniOrchestra
Sala Coro
Laboratorio #Singing con il Corso di Iniziazione Corale e Laboratorio Voci Bianche per bambini di 5-10 anni

10.00-11.00-12.00-13.00-14.00-15.00
Foyer Museo Archeologico
Sessioni del gioco da tavolo "MUSICA MAESTRO!"

10.30-15.30
MUSA - museo degli strumenti musicali
Visite guidate di venti/trenta minuti ogni ora

11.00-11.30
Spazio Risonanze
Laboratorio strumentale #percussioni per bambini di 5-10 anni

11.00-11.30
Porticato e Cavea
Parata Orchestra Popolare Italiana

11.30-13.00
Sala Sinopoli
Concerto “Tiritiritombolà” Ambrogio Sparagna con Orchestra Popolare Italiana

11.45-12.15
Foyer Sinopoli
Esibizione Ensemble di archi JuniOrchestra

11.30-12.00
Sala Petrassi
Concerto del Corso di Iniziazione Corale 2, con i cantori di 7-9 anni. Direttore M° Vincenzo Di Carlo

12.00–12.30
Spazio Risonanze
Laboratorio strumentale #percussioni per bambini di 5-10 anni (Accademia di Santa Cecilia)

Sala Coro
Laboratorio#singing con il Corso di Iniziazione Corale e Laboratorio Voci Bianche per bambini di 5-10 anni

12.00–13.00
Sala Santa Cecilia
Concerto JuniOrchestra Young - direttore M° Simone Genuini

15.30-16.00
Porticato e Cavea
Parata Orchestra Popolare Italiana (MpR)

15.30-16.00
Sala Coro
Laboratorio #Singing con il Corso di Iniziazione Corale e Laboratorio Voci Bianche per bambini di 5-10 anni

16.00-16.30
Foyer Sinopoli
Esibizione Cantoria dell’Accademia di Santa Cecilia, direttore Massimiliano Tonsini, pianoforte Claudia Morelli

16.00
Spazio Risonanze
Laboratorio strumentale #percussioni per bambini di 5-10 anni

16.00-16.40
Teatro Studio Gianni Borgna
PARCO DELLA MUSICA RECORDS presenta:
MIT Star Hip Troopers "Planet E". Live line up: Mess Morize (elettronica), Piero Delle Monache (sax), Francesco Bearzatti (sax) e Riccardo Gola (contrabbasso)

16.00-17.30
Sala Santa Cecilia
Prove Orchestra e Coro Santa Cecilia

16.30-17.00
Sala Petrassi
Concerto del Laboratorio Voci Bianche con i cantori di 8-11 anni. Direttore M° Vincenzo di Carlo

17.00-17.30
Foyer Sinopoli
Esibizione Cantoria dell’Accademia di Santa Cecilia, direttore Massimiliano Tonsini, pianoforte Claudia Morelli

17.00
Spazio Risonanze
Laboratorio strumentale #percussioni per bambini di 5-10 anni (Accademia di Santa Cecilia)

17.00-17.40
Teatro Studio Gianni Borgna
Recording studio:
MIT 2 - Backwords + Zanisi

17.00-18.00
MUSA - museo degli strumenti musicali
Presentazione libro per bambini "Improvvisando"di Luigi Dal Cin, musiche di Fabrizio De Rossi Re. Voce narrante Marco Presta

17.30-18.00
Sala Coro
Laboratorio #Singing con il Corso di Iniziazione Corale e Laboratorio Voci Bianche per bambini di 5-10 anni

17.30-18.30
Sala Sinopoli
Danilo Rea Solo

18.00-19.00
Sala Santa Cecilia
Concerto Coro e Orchestra/Direttore M° Carlo Rizzari. In programma: Ciajkovskij, Brahms, Borodin.

18.00-19.10
Teatro Studio Gianni Borgna
MIT 3 "Electric Tree" Franco D'Andrea, Andrea Ayassot, DJ Rocca

19.30-20.00
Cavea
Parata JuniOttoni con la fanfara degli Ottoni della Juniorchestra di età compresa tra i 5 e i 20 anni

19.30-20.10
Teatro Studio Gianni Borgna
Recording Studio:
MIT 4 "Boom!" con Giovanni Guidi e Raffaele Costantino

21.00-22.00
Sala Sinopoli
Gino Paoli e Danilo Rea
I biglietti gratuiti verranno distribuiti a partire da Giovedì 28 Maggio 2014, alle ore 09:00, presso il botteghino dell’Auditorium Parco della Musica, per un massimo di 2 a persona, per un massimo di 2 concerti non contemporanei.
Le disponibilità in distribuzione il 28 Maggio sono limitate, in caso di esaurimento ulteriori biglietti verranno distribuiti il 7 Giugno stesso, a partire da un’ora prima dell’orario di inizio di ciascuno spettacolo in programmazione, direttamente presso le sale.
Gli eventi che si svolgeranno negli spazi all’aperto saranno a ingresso libero.

Info: 06 8082058; 06 80241281



MUSICA E LIBRI A ORTONA: "IL TEMPO DI UN ALTRO DISCO"

Fabio Ciminiera presenta
Il tempo di un altro disco 
all'Istituto Tostiano di Ortona.
I martedì della biblioteca:
incontro con Fabio Ciminiera, moderato da Gianfranco Miscia
Istituto Nazionale Tostiano 
Ortona. Palazzo Corvo. Corso Matteotti
Martedì 26 maggio 2015. ore 18

Fabio Ciminiera (foto Giorgia De Monte)




Martedì 26 maggio 2015, alle ore 18, l'appuntamento con I Martedì della Biblioteca Musicale dell'Istituto Nazionale Tostiano sarà dedicato alla presentazione de Il tempo di un altro disco.
L'incontro con Fabio Ciminiera, autore del libro, sarà moderato da Gianfranco Miscia secondo un percorso informale e multimediale  le possibilità a disposizione oggi per scoprire e ascoltare musica. L'incontro è ad ingresso libero e si terrà nella Sala di Musica di Palazzo Corvo, all'interno dell'Istituto Nazionale Tostiano, in Corso Matteotti ad Ortona.

Il tempo di un altro disco è un racconto autobiografico in musica, realizzato attraverso ascolti, riflessioni, passioni e condivisioni. Sono tre i punti di partenza: l'attualità, la stagione del rock storico e il passaggio dagli anni '80 ai '90, più precisamente l'uscita dagli anni '80 come spesso viene definita nel libro. E, da lì, si va avanti e indietro nel tempo, si riportano alla luce aneddoti e acquisti di dischi, si passa per pochi attimi dietro le quinte, si scorrono le immagini dei grandi del rock, le copertine dei dischi, si cerca il lato migliore, e quello meno accattivante, di ogni supporto.
Il libro nasce dall'unione di due anime. Il Record Store Tale, reading realizzato in occasione del Record Store Day 2013, e un saggio sul mercato discografico. Tra i due "solchi", si inseriscono testi scritti appositamente per il libro: domande, riflessioni condivise, rimuginazioni su dialoghi e scambi di e-mail, pensieri vaganti ai margini di una recensione o di un concerto, concetti scaturiti a partire dalle interviste. Fili logici e narrativi che aggiungono sostanza senza mai abbandonare il tono divertito che, sin dalle prime battute, ritroviamo nelle pagine de Il tempo di un altro disco.
Durante l'incontro, saranno ripercorsi alcuni aspetti fondamentali della formazione dei "ragazzi" degli anni settanta tra dischi, radio, consigli per gli acquisti, esplorazioni nei negozi e poi la rete che tutto ha modificato. Il tema è prevalentemente una riflessione sulla musica Rock e Pop ma anche su Jazz e altri generi che hanno condizionato gli ascolti dei giovani di allora e che continuano a costituire una riserva di suoni oggi facilmente disponibili in rete. Una riflessione informale sulla popular music che, peraltro è ormai diventata disciplina di studio anche nei Conservatori italiani. Un momento di confronto di esperienze che genera approfondimento e riflessione sui fenomeni più recenti della musica mondiale.

Fabio Ciminiera è redattore di Jazz Convention (
www.jazzconvention.netz) e autore dei programmi di Jazz Convention on TV, si occupa di jazz e, in generale, di musica in ruoli diversi: conduttore radiofonico e televisivo, redattore e critico, ufficio stampa e organizzatore di concerti. Dal 2007 fa parte dello staff del Pescara Jazz Festival.
Nel novembre 2014, ha pubblicato il suo secondo libro, Il tempo di un altro disco, racconto autobiografico in musica, realizzato attraverso ascolti, riflessioni, passioni e condivisioni. Tutte le informazioni relative al libro si possono trovare sulla pagina
www.facebook.com/iltempodiunaltrodisco.


L'Istituto Nazionale Tostiano si trova a Ortona, in Corso Matteotti.
web:
www.jazzconvention.net
social: www.twitter.com/fabiociminiera; www.facebook.com/iltempodiunaltrodisco
e-mail: fabiociminiera@jazzconvention.net

VIDEOARTE E INCONTRI A TORINO: ALLA GAM FRANCO VACCARI E ELENA VOLPATO


VideotecaGAM
26 maggio – settembre 2015
FRANCO VACCARI
a cura di Elena Volpato
incontro con l’artista: martedì 26 maggio ore 18.30


 
Martedì 26 maggio alle 18.30 Franco Vaccari in conversazione con Elena Volpato, curatrice della VideotecaGAM, presenta Esposizione in tempo reale n.6. Il Mendicante elettronico, opera acquisita dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT per la collezione video della GAM.

Il Mendicante elettronico 

Il Mendicante elettronico fu presentato per la prima volta nel 1973 a Graz nell’ambito di Trigon, il festival delle arti contemporanee. Nella piazza principale della città, accanto alla fermata del tram, Vaccari pose a terra un monitor sul quale appariva un cappello con all’interno un criceto e una scritta in sovraimpressione: Der Blinde kommt gleich (Il cieco torna subito). Vaccari sovvertiva così alcuni dei codici più caratterizzanti della comunicazione televisiva. Al posto delle strutture governative e di potere che detenevano gli strumenti della telecomunicazione, aveva posto l’ultimo tra i cittadini; mentre le immagini pubbliche, che da vent’anni entravano nello spazio privato delle case, si trovarono specchiate in un’immagine individuale e privata, esposta sulla pubblica piazza.

Proprio le possibili inversioni dei codici di comunicazione furono parte dell’interesse che il video rivestì per Vaccari negli anni Settanta. Anche per questa ragione, si è scelto tra la filmografia e videografia dell’artista, presente dal 1999 nella collezione della VideotecaGAM, di esporre, insieme con Il Mendicante elettronico, il suo primo video, Feed-back, 1972, girato dopo alcune opere in pellicola, come Nei sotterranei, 1966-67 e Cani Lenti, 1971.

Lo stesso titolo dell’opera rivela quanto fosse presente all’autore la distanza tra cinema e video. Il nuovo linguaggio consentiva il circuito chiuso, il controllo in tempo reale delle immagini registrate, la possibilità di ribaltare l’obiettivo verso l’operatore e una ben più ampia possibilità che il pubblico entrasse nel processo creativo come Vaccari aveva già ottenuto grazie alle fotografie polaroid e alla Photomatic che, nello stesso anno di Feed-back, fu al centro della sua nota Esposizione in tempo reale n.4 per la Biennale di Venezia.
Le due opere di Franco Vaccari resteranno in visione fino a tutto il mese di settembre.

Il resto della produzione filmica e video dell’artista è in consultazione sulle postazioni monitor della VidoetecaGAM.
 
GAM
via Magenta 31, Torino
orario: martedì - domenica 10.00-19.30
VideotecaGAM – ingresso libero
 

LIBRI : "SULL'HAIKU"

Yves Bonnefoy

Sull'haiku

Prefazione di Giangiorgio Pasqualotto
2015, pp. 96, 12,5x20,5
ISBN: 9788897332985
€ 15,00

Sono quattro saggi del poeta e critico francese Yves Bonnefoy, summa della sua riflessione intorno agli haiku nel corso degli anni. Bonnefoy conclude per l'irriducibile differenza tra  poesia occidentale e  orientale, alla luce della poesia del giapponese Bashō e si chiede: esistono forme brevi analoghe a quelle degli haiku, nella nostra letteratura? E poi: la traduzione nelle lingue occidentali può restituire la sintesi e l'azione contenuti nelle diciassette sillabe dell’haiku?
Con un approccio linguistico e filosofico, Bonnefoy espone anche alcune questioni essenziali che pongono il pensiero occidentale di fronte a un diverso mondo poetico.

24 maggio 2015

ARTE A GUALTIERI: MARIO BOTTA E ANTONIO LIGABUE


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GUALTIERI (RE)

MARIO BOTTA e ANTONIO LIGABUE

“Ho accettato di allestire l’esposizione per saldare, almeno in parte, un debito morale di riconoscenza verso un personaggio che non ho mai incontrato”

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Sarà Mario Botta a curare l’allestimento dell’antologica di Antonio Ligabue che si terrà a Palazzo Bentivoglio a Gualtieri (RE), dal 31 maggio all’8 novembre 2015, a cinquant’anni dalla scomparsa dell’artista.

L’architetto svizzero, tra i più noti e apprezzati a livello internazionale, si è lasciato coinvolgere dalle suggestioni create dalla magia di piazza Bentivoglio a Gualtieri, una delle più belle d’Italia, “chiara e semplice - ha dichiarato Mario Botta, che parla di un patrimonio che dal Rinascimento fino a De Chirico ha interpretato la “polis” nella luce mediterranea, dal cinquecentesco complesso architettonico e dal suo spazio più spettacolare, il Salone dei Giganti, “una meraviglia architettonica per la dimensione dello spazio, per le pitture degli affreschi alle pareti e per la carpenteria lignea del tetto”.

Mario Botta sente di avere un legame speciale con Antonio Ligabue, “artista selvaggio e primitivo, vissuto nei decenni scorsi ai margini di questa città, che ora viene riconosciuto per la profondità del suo essere e per la sapienza del suo fare”.

È con la consapevolezza del suo lavoro - continua - che ho accettato di allestire l’esposizione; un’occasione per saldare, almeno in parte, un debito morale di riconoscenza verso un personaggio che non ho mai incontrato”.
L’allestimento prevede un tappeto nero a copertura del pavimento del Salone dei Giganti per evidenziare la cromaticità delle pareti mettendone in risalto sfumature, toni, ripristini e lacune. Al visitatore sarà offerto un confronto tra la solennità di uno spazio aulico con la precarietà del vivere di Ligabue.

È nell’intento di un dialogo feriale, semplice e diretto - conclude Mario Botta - che risiede l’idea dell’allestimento, sottolineato dalla diagonale del muro espositivo nero che attraversa la pianta del Salone”.

L’esposizione, curata da Sandro Parmiggiani e Sergio Negri, col patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Reggio Emilia, del Comune di Gualtieri, è la prima iniziativa organizzata dalla Fondazione Museo Antonio Ligabue, nata per volere del Comune di Gualtieri, del Banco Emiliano e di Girefin SpA, con lo scopo di istituire, gestire e promuovere il Museo Antonio Ligabue e di valorizzare la figura dell’artista e propone oltre 180 opere, alcune mai presentate prima, tra dipinti, disegni, incisioni e sculture in terracotta.

La rassegna costituisce un punto fermo da cui partire per una corretta valutazione critica e storica del lavoro di Ligabue; un’occasione per riaffermare, al di là delle fuorvianti definizioni di naïf o di artista segnato dalla follia, il fascino di questo “espressionista tragico” di valore europeo che fonde esasperazione visionaria e gusto decorativo.
Il percorso si snoda attraverso alcuni dei massimi capolavori di Ligabue, suddivisi nei tre periodi nei quali si è soliti ripartire la sua opera (1928-1939; 1939-1952; 1952-1962), coprendo tutti i motivi della sua ricerca, dagli animali domestici e feroci ai paesaggi svizzeri e padani, dagli interni ai ritratti, fino ai celebri autoritratti.
Catalogo Skira.
Gualtieri (RE), maggio 2015

ANTONIO LIGABUE. Gualtieri
Gualtieri (RE), Palazzo Bentivoglio (piazza Bentivoglio, 36)
fino al 8 novembre 2015
Orari
dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 13.00; dalle 15.00 alle 19.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Aperto tutti i festivi infrasettimanali
Biglietti
Intero: € 8,00; Ridotto: € 6,00; Studenti: € 4,00 (dai 6 ai 18 anni)
Informazioni: tel 0522 221869 | p.vergnani@comune.gualtieri.re.it
Catalogo Skira (pp. 224; € 28,00 in mostra; € 39,00 in libreria)

CIBO E INCONTRI A ROMA: "RICETTE UMORALI IL BIS "






Alle 19.00 di mercoledì 27 maggio 2015  Isabella Pedicini presenterà in anteprima il suo libro “Ricette umorali. Il bis”, ( Fazi) a Spazio5, la galleria culturale animata da Maurizio Riccardi, direttore dell’agenzia fotografica Agr, in via Crescenzio 99d a Roma (metro Ottaviano), sorseggiando sei etichette del Casale del Giglio di bianchi, rossi e rosati .

Un’occasione  per discutere di quello che mangiamo e di quello che il sottotitolo evidenzia: “Palati in fuga, apericene e altre catastrofi”. Dopo le questioni esistenziali  tra mestoli e fornelli, affrontate nel primo volume di “Ricette umorali”, la Pedicini torna a parlare di cibo come base della nostra cultura, custode della memoria in senso proustiano e cartina di tornasole delle nostre inclinazioni momentanee  .

Con Giuseppina Torregrossa il dialogo in programma a Spazio5 si annuncia già ricco di spunti, perchè con lei il piacere della tavola ha una  sua carica speciale: tra le pubblicazioni ricordiamo  “Il conto delle minne” e “La miscela segreta di casa Olivares” (entrambi di Mondadori).

Isabella Pedicini è una storica dell'arte  che dice di non credere nella minestra riscaldata e odia piangere sul latte versato: fra i suoi titoli “Francesca Woodman. Gli anni romani tra pelle e pellicola” (Contrasto).Tra il drammatico risucchio di escargot sulla Senna  e gli aperitivi da telefilm, l'autrice ripercorre ricette italiane ed europee arricchendole di stati d'animo, suoni, colori, battute sul way of life inevitabilmente connesso al cibo e così la soupe à l'oignon diventa un simbolo politico di riscatto sociale e le Braci di Sandor Marai una lettura indispensabile per il buon barbecue. 

Ogni capitolo esamina un solido della geometria euclidea: si alternano ricette da cubo, da prisma e da parallelepipedo  che raccontano letture, esperienze, umori e spigoli del carattere di chi si mette a tavola o ai fornelli. 

22 maggio 2015

ARTE A REGGIO EMILIA: PIETRO IORI "RISORTA"

Galleria Bonioni Arte
FINO AL 14 giugno 2015

PIETRO IORI
Risorta. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma

A cura di Federico Bonioni, testo di Raffaella A. Caruso

Pietro Iori, Casa blindata, 2011



La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 43) presenta, fino al 14 giugno 2015, la mostra di Pietro Iori  in occasione di “Fotografia Europea”, curata da Federico Bonioni con un testo di Raffaella Caruso.
Il progetto “Risorta. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” trae il titolo dall’opera “Risorta” (2007), in cui una scultura lieve di garza e gesso fa eco alla fotografia sovrastante, richiamando la ricerca dell’autore incentrata da anni sul tema del territorio e della memoria.
«Una fotografia plastica – scrive Raffaella A. Caruso – fatta di pieni e di vuoti […], un paesaggio in cui l’artista fa sentire la propria presenza non solo come osservatore esterno ma anche come soggetto che agisce con l’opera e nell’opera».

Pietro Iori, Natura in città, 2010

In esposizione, una quindicina di lavori realizzati dal 2002 al 2015, in cui l’oggetto pittorico o scultoreo si relaziona con la fotografia.
Il progetto inedito – “Raccolti”  (2015) – che analizza le fratture e i cambiamenti del paesaggio nel corso delle stagioni, si affianca alle opere tratte dalle serie “Red blood line”, “Un cuscino per sognare”, “Casa blindata”, “Risorta”, “Natura in città”, “Uno sguardo ascoltava” e “Paesaggio romantico”

Pietro Iori, Risorta, 2007

La mostra sarà visitabile da martedì a domenica con orario 10.00-13.00 e 16.00-20.00. Per informazioni: tel. 0522 435765 - www.bonioniarte.it - info@bonioniarte.it.

Pietro Iori, Uno sguardo ascoltava, 2009


Pietro Iori nasce nel 1973 a Reggio Emilia, dove vive e lavora. Diplomato nel 1998 all’Accademia di Belle Arti di Bologna, prende parte ad esposizioni personali e collettive, collaborando con enti pubblici e privati. Nei suoi lavori ogni materiale utilizzato – grafica, fotografia, video, scultura – viene decontestualizzato per acquisire nuove connotazioni concettuali. Tra il 1997 e il 1998 partecipa ad un progetto interculturale a Berlino. Sempre in Germania, nel 2004, partecipa ad una collettiva presso White Box di Monaco. Nel 1998 espone all’istituto di Cultura Germanica di Bologna e nel 2004 all’Istituto di Cultura Francese di Torino, a cura di Mario Bertoni e Dispari&Dispari. È tra gli assistenti di Sol LeWitt per la realizzazione dell’opera “Whirls and Twirls 1”, wall drawing presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Gallerie di riferimento: Bonioni di Reggio Emilia ed Eidos Immagini Contemporanee di Asti, con cui partecipa a fiere nazionali ed internazionali (MIA, Milano ed Art Paris, Parigi). Tra le principali mostre si segnalano: “Contro-e-vento” (Museo del Mare, Genova, 2006), “Fotografia europea: la città e l’Europa” (Centro Internazionale Malaguzzi, Reggio Emilia, 2007, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei), “Il pittore e il pesce” (Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, 2008), “53esimo Premio Termoli” (Galleria Civica, Termoli, 2008, a cura di Valerio Dehò), “Il viaggiatore assente” (Bonioni Arte, Reggio Emilia, 2009), “Intimate Travel” (Scavi Scaligeri, Verona, 2010), “Passo dopo Passo (Capri, 2010, a cura di Archivio Pari&Dispari, Rosanna Chiessi ed Anna Maria Boniello), “Dentro di sé, fuori da sé” (II Biennale di Video e Fotografia Contemporanea, Alessandria, 2011, a cura di Raffaella A. Caruso), “Dans l’atelier du photographe: La photographie mise en scène”(Musée Bourdelle, Parigi, 2012, a cura di Anne Cartier- Bresson), “Obbligatoriamente transitori” (Colorno Photo Life, Reggia di Colorno, Parma, 2013). Nel 2013 è presente alla “54. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia”. Nel 2014 partecipa alla mostra “I have a dream” (Palazzo Reale, Milano, a cura di Melissa Proietti e Raffaella A. Caruso).

PIETRO IORI
Risorta. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma
A cura di Federico Bonioni, testo di Raffaella A. Caruso
15 maggio - 14 giugno 2015
Inaugurazione: venerdì 15 maggio 2015, ore 18.00-22.00.
Orari di apertura: da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00.





Per informazioni:
Galleria Bonioni Arte
Corso Garibaldi, 43
42121 Reggio Emilia
Tel/Fax 0522 435765
42121 Reggio Emilia

Tel/Fax 0522 1715142

ARTE A VENEZIA:Frontiers Reimagined

Tagore Foundation International e Polo Museale del Veneto
Presentano
Frontiers Reimagined

Venezia, Museo di Palazzo Grimani
Apertura al pubblico: fino al 22 novembre 2015
Evento Collaterale ufficiale della 56. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia

Alfredo e Isabel Aquilizan, Wings III, 2009, used slippers and metal stand, 8.9 x 6.4 feet2.7 x 2 meters

 
Frontiers Reimagined è un'importante mostra aperta al pubblico nel Museo di Palazzo Grimani dal 9 maggio 2015 in concomitanza con l'inaugurazione della Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Curata da Sundaram Tagore e da Marius Kwint , la mostra esplora il tema dei confini culturali attraverso le opere nuove e recenti, alcune realizzate specificamente per la presentazione, create da artisti provenienti da varie parti del mondo.

Palazzo Grimani è un palazzo del Cinquecento trasformato in museo statale, che occupa un posto unico nella storia e nella architettura di Venezi: recentemente restaurato, ospita una raccolta storica di opere di Hieronimus Bosch, Giorgione, Vasari e alcuni dei più importanti affreschi della città, eseguiti dai pittori Manieristi Francesco Salviati, Federico Zuccari e Camillo Mantovano.

Frontiers Reimagined comprende più di sessantacinque opere eseguite su supporti diversi da quarantaquattro artisti impegnati nel dialogo interculturale. Sundaram Tagore e Marius Kwint li hanno scelti in base alla loro prospettiva globale. Gli artisti presenti alla mostra sono: Miya Ando, Alfredo e Isabel Aquilizan, Osi Audu, Frances Barth, Edward Burtynsky, Kamolpan Chotvichai, Christo, Tom Doyle, Golnaz Fathi, Olivia Fraser, April Gornik, Denise Green, Sasha Huber, Georges Fikry Ibrahim, Fré Ilgen, Kenro Izu, Kim Joon, Nathan Slate, Joseph Aaron, Taylor Kuffner, Jane Lee, Tayeba Begum Lipi, Hassan Massoudy, Vittorio Matino, Ricardo Mazal, Vik Muniz, Judith Murray, Michael Petry, Robert Polidori, Eddi Prabandono, Chatchai Puipia, Sohan Qadri, Robert Rauschenberg, Sebastião Salgado, Nino Sarabutra, Hiroshi Senju, Donald Sultan, Rabindranath Tagore, Jack Tworkov, Lee Waisler, Susan Weil, Morgan Wong, Robert Yasuda, Chun Kwang Young.

Frontiers Reimagined è stata concepita – ha affermato Sundaram Tagore - per informare e sensibilizzare i visitatori sui problemi concettuali e formali che emergono in ambito artistico dallo scambio interculturale. Speriamo che il pubblico capisca che questo scambio non è soltanto un aspetto legato alla contemporaneità, ma rappresenta la realtà del futuro”.

Frontiers Reimagined “vuole annullare le barriere del nazionalismo predominante, dell’etno-centrismo e della politica identitaria. - ha aggiunto Marius Kwint - In questa fase della storia, con persone nel mondo sempre più rinchiuse in ideologie intransigenti, la fusione di idee oltre i confini, non è mai stata più vitale”.

Sundaram Tagore è il Direttore della Sundaram Tagore Gallery, che ha sedi a New York, Hong Kong e Singapore e Direttore della Tagore Foundation International. Il suo impegno con la Galleria e la Fondazione vuole fornire una piattaforma per un dialogo approfondito sulle arti e le culture nel mondo. Marius Kwint è uno storico dell'arte di origine americana, che insegna Visual Culture presso l'Università di Portsmouth, Regno Unito.

“Siamo lieti di collaborare con la Tagore Foundation International alla realizzazione di Frontiers Reimagined e di poter condividere queste importanti opere internazionali con un pubblico locale ed internazionale”, ha affermato Giovanna Damiani, già Soprintendente, Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etno-antropologico e per il polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare. Secondo Giulio Manieri Elia, Direttore del Museo di Palazzo Grimani, “ il Museo è una cornice perfetta per le mostre di arte contemporanea, è infatti il secondo anno che ospita eventi collaterali della Biennale Arte. La famiglia dei Grimani, del resto, si è distinta in età di Rinascimento per il collezionismo di antichità, ma anche per il mecenatismo e collezionismo di artisti all'avanguardia”.

Frontiers Reimagined ha ricevuto il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Il catalogo della mostra con copertura rigida, di 112 pagine a colori, sarà pubblicato da Marsilio Editori e sarà in vendita nel museo.

Tagore Foundation International
Fondata da Sundaram Tagore nel 2006, Tagore Foundation International 501(c)(3) ha sede a New York. È impegnata nella promozione del dialogo interculturale ed incoraggia il dialogo sociale, spirituale ed estetico tra l’Asia ed altre zone del mondo. La Fondazione promuove la protezione e la conservazione di opere d’arte e di architetture indigene; vuole attirare l'attenzione verso espressioni artistiche che sono o ignorate o poco rappresentate nel più ampio contesto culturale; promuove la realizzazione di mostre internazionali d'arte di alto rigore intellettuale, con artisti
asiatici e africani, inoltre fornisce una piattaforma per il dialogo sulle arti e la cultura nel mondo. Gli ideali che hanno ispirato e che sono profondamente radicati nella Tagore Foundation, si rifanno a Rabindranath Tagore, prozio di Sundaram Tagore, la cui poesia, narativa, musica ed arte hanno toccato il cuore di molte persone in
tutto il mondo. Rabindranath Tagore ha lavorato incessantemente per tutta la vita per incoraggiare il suo prossimo a liberarsi dalle “ristrette mura domestiche” per mezzo della giustizia sociale ed un universalismo che fondeva i migliori ideali dell'Oriente e dell’Occidente. Nel 1913, fu il primo non europeo ad essere insignito del Premio Nobel per la Letteratura.

Commissario e curatore: Sundaram Tagore
Co-curatore: Marius Kwint
Coordinatore generale: Nathalie Vernizzi
Sede espositiva: Museo di Palazzo Grimani
Catalogo: Marsilio Editori
Indirizzo: Ramo Grimani, Castello 4858
Apertura per il pubblico: 9 maggio-22 novembre 2015
Orario: dalle 10.00 alle 18.00 dal martedì alla domenica.
Chiuso il lunedì
Biglietti: accesso gratuito alla mostra Frontiers Reimagined
Tel. della sede espositiva: +39 - 041 241 1507
Website: frontiersreimagined.org